“TRA REALTÀ E VIRTUALITÀ… COSA RIMARRÀ DI NOI?” di Giulia Cesaria
In questo tempo di incertezze, di distanze fisiche, di empatie negate, parliamo attraverso un’intelligenza artificiale, lanciando messaggi, critiche, osservazioni, riflessioni, buttiamo fuori il meglio o il peggio di noi, nell’attesa di un confronto de visu, sì perché quel giorno arriverà e non ci riconosceremo, non avremo il coraggio di essere noi stessi.
Lontani da quello schermo freddo, che ci ripara, non avremo parole, perché le avremo sprecate e perse in quelle fibre ottiche, che incanalando le nostre energie le diffonderanno in quell’etere sconosciuto, che ci governa, ci controlla che tutto sa di noi.
Chi saremo? Cosa rimarrà del nostro passato, della nostra memoria e cosa diventeremo in un prossimo futuro? Robot pensanti senza anima ed emozioni, metallo arrugginito inscatolato e buttato via. Tutto ciò che immagazziniamo in quel computer dove andrà a finire? Saremo macchine umanizzate, corpi senza anima, che risponderanno ad impulsi programmati, ad emozioni prefissate. Corriamo verso un futuro disumanizzante e nel frattempo continuiamo a distruggerci con guerre, domini, sopraffazioni, diffide mediatiche, combattiamo virus sociali, politici, assistiamo alla alla sete di potere, alla voglia di prevalere, delirando con diatribe a colpi di Twitter. Un mondo strano questo, che sta generando un essere umano, che di umano non ha più nulla, che ha perso la propria identità, diventando una sorta di Superuomo, che pensando di dominare la terra, di oltraggiare la natura, depredandola, con atto di sfida la liquida, pensando di poterne fare a meno, tanto emigrerà in altri mondi, colonizzerà altre galassie, trasformerà la sua esistenza in un essenza nuova, distruggendo la propria identità originaria.
Cosa sarà di quei pochi esseri ancora pensanti, sospesi tra realtà e virtualità? Che ne sarà di noi?