Nel giro di pochi mesi, l’infausto Covid-19, ha radicalmente condizionato la nostra quotidianità e, secondo le ultime dichiarazioni della comunità scientifica internazionale, determinerà ancora a lungo un inevitabile stravolgimento delle nostre vite.

Lo Stabilimento petrolchimico di Brindisi con tutte le sue coinsediate ed in particolare le società del Gruppo Eni, recependo quanto emanato dai molteplici Decreti Legge, anche attraverso i Comitati appositamente istituiti, pur preparandosi ad affrontare una Complessa e Vitale Fermata Generale i cui dettagli e possibili questioni avremo modo di approfondire, ha da subito, non senza nostre vigorose sollecitazioni, intrapreso adeguate misure di contenimento così come la nostra considerevole tradizione in materia di Sicurezza testimonia.

Tra queste, meriterebbe particolare e condivisa attenzione lo Smart Working visto che, per quanto non esista obbligo di applicarlo nel privato, l’ultimo DPCM consiglia vivamente ai datori di lavoro di favorirne la pratica almeno per esaustive percentuali di dipendenti.

La Cisal Chimici, alla luce della inquietante evoluzione della crisi epidemiologica e dei numeri ragguardevoli che la Puglia e soprattutto la Provincia di Brindisi registrano quotidianamente, è fortemente preoccupata dall’inefficacia con cui, chi dovrebbe, assiste inoperosamente alla deriva del nostro territorio, producendo, al momento, solo simpatiche dirette social di decifrazione dei dati.

Riteniamo, infatti, che una sapiente amministrazione Provinciale e Comunale, guidate dall’ing. Riccardo Rossi cosi attento alla Salute Pubblica tanto da sfornare celeri ordinanze di Blocco Impianti , dinanzi alle centinaia di contagi registrati ogni giorno, abbia il dovere di “ingegnarsi” in riflessioni concrete che vadano oltre gli sterili idealismi e pongano in essere soluzioni valide ed utili alla cittadinanza, angosciata dal virus e mortificata da una politica sorda e poco perspicace.

Le interminabili code cui si assiste, nei pressi del Drive In dell’Ospedale A.Perrino, di intere famiglie, gioverebbero di un sicuro alleggerimento qualora, come già accade in regioni del Nord ed altri siti industriali si approntasse tra istituzioni Locali, Asl e gruppo Eni un momentaneo protocollo per l’effettuazione di test, quantomeno rapidi, cui sottoporre, in caso di necessità, in primis i dipendenti diretti ed indiretti del sito e poi dell’area industriale intera.

Questo potrebbe avvenire presso la affidabile e rilevante struttura sanitaria della Brindisi Servizi Generali, consentendo con il minimo sforzo di testare le migliaia di lavoratrici e lavoratori impegnati nelle decine di aziende che, nonostante il momento, laboriosamente si adoperano e, piaccia o meno, rappresentano il tessuto produttivo dell’Economia Brindisina.

Siamo certi, in conclusione, che uno “sforzo di Logicità ed Imparzialità”, libero dallo stancante preconcetto anti industriale, potrebbe aiutare a ridurre le preoccupazioni ed apporterebbe vantaggi tangibili, misurabili in termini di miglioramento di “sanità pubblica dei cittadini e di benessere delle maestranze tutte”.

 

SEGRETERIA PROVINCIALE CISAL CHIMICI

Massimo Pagliara