Mercoledì 25 novembre ricorre la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, resa ufficiale ed istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in ricordo dell’assassinio di tre donne, esempio di impegno rivoluzionario a contrastare il regime della dittatura vigente nella Repubblica Dominicana alla fine degli anni ’60.

In occasione di tale ricorrenza, allo scopo di sensibilizzare la cittadinanza tutta  sul tema della violenza di genere e per farsi portavoce del messaggio di lotta alla stessa, la Commissione per le Pari Opportunità, le Politiche di genere e i Diritti Civili della città di Mesagne, in collaborazione con l’Associazione culturale “Gruppo Pari Opportunità”, promuove e invita tutti i cittadini e i commercianti mesagnesi ad aderire alla campagna #nemmenoconundito esponendo per una settimana, fuori dalle proprie abitazioni o esercizi commerciali, un cartello con la scritta sopracitata accompagnata da un simbolo rosso (un nastro, una coccarda o un paio di scarpe rosse) a partire da mercoledì 25 novembre fino a mercoledì 2 dicembre.

Inoltre i cittadini e i commercianti potranno dare un’ulteriore testimonianza della loro solidarietà a questa campagna, inviando un messaggio con la foto che li ritrae con il cartello #nemmenoconundito sulla pagina istituzionale FaceBook Commissione pari opportunità politiche di genere e diritti civili Mesagne. Da parte della commissione sarà anche un modo per dare visibilità a tutte quelle attività che stanno patendo la crisi causata dal Covid, oltre a dimostrare, con questo piccolo gesto, la vicinanza a tutte quelle donne che subiscono violenza fuori e dentro le mura domestiche, a quelle che non hanno il coraggio di ribellarsi e denunciare, e a chi vorrebbe trovare la forza di gridare il proprio dolore ma teme nelle future ripercussioni.

Il messaggio che si vuole promuovere e ricordare tutti i giorni, non solo il 25, è il NO alla violenza sulle donne, in un momento storico in cui, purtroppo, il distanziamento sociale e tutte le forme di lockdown che stiamo vivendo hanno portato a celare ancora di più la condizione di quelle donne costrette a vivere con i propri aguzzini.