Si consuma senza esclusione di colpi la battaglia per la distruzione del patrimonio della nostra città.
Ogni occasione è quella giusta per continuare ad alimentare la sterile discussione su argomenti e decisioni fondamentali per la nostra comunità e susseguenti critiche di quanti avrebbero voluto che le cose fossero andate diversamente. Ma il tempo è passato senza aver determinato una linea politica comune della città in grado di risolvere i problemi necessari per approvare un documento contabile unitario, senza il quale incombe il rischio concreto di non portare a termine l’attuale consigliatura. Un fatto gravissimo che si somma a tutte le altre emergenze che la collettività brindisina è costretta a subire da anni.
Come è noto la mancata approvazione del bilancio ha causato la nomina del commissario ad acta nella persona del dottor Sebastiano Giangrande, dirigente della Prefettura di Bari, il quale ha già acquisito la documentazione contabile.
Dalle dichiarazioni rilasciate in questi giorni spicca la notizia dell’avvenuta proposta di acquisto da parte di una azienda farmaceutica per la società partecipata Servizi Farmaceutici di Brindisi, delle 2 farmacie comunali del quartiere “La Rosa” e di quella cittadina in via Grazia Balsamo.
Un altro tassello di proprietà, da tempo immemorabile della nostra città, punto di riferimento di generazioni di brindisini che sono cresciuti con la storica farmacia ECA di via Duomo, i medici a cui si rivolgevano tutte le nostre famiglie avendo assistenza e vicinanza sociale, con il seguito di varie vicissitudini vissute nel tempo, fino al risanamento finanziario e le ultime attuali collocazioni. Un altro pezzo della nostra comunità, come in tante altre occasioni accadute in questi ultimi anni, rischia di finire in mano a privati. Anche in questo caso da parte dell’amministrazione comunale è mancato il senso della misura, guardando solo ed esclusivamente a fare cassa senza preoccuparsi di salvaguardare il patrimonio cittadino.
Auspichiamo che nelle pieghe del controllo del bilancio che il commissario ad acta si accinge a fare, ci sia particolare attenzione verso questa Istituzione che non può essere assolutamente sacrificata in nome di decisioni prese per salvaguardare solo ed esclusivamente la sopravvivenza dell’attuale consigliatura.
Il Segretario Antonio Licchello