Alcuni di questi fenomeni già realisticamente presenti ed avviati, anche nel mondo del lavoro (es. smart working), che hanno avuto una accelerazione incontrollata ed altri che si stanno attuando in maniera più soft e gestibile, ma comunque abbisognano di essere meglio coordinati ed indirizzati prima di sfuggire completamente di mano.

Nel convegno “Brindisi in Europa” che la UIL di Brindisi ha organizzato il 18 giugno 2019 all’Istituto Alberghiero “Sandro Pertini”, alla presenza di autorevoli dirigenti della Politica italiana e della nostra Organizzazione a livello nazionale, fu richiamata, tra l’altro, la esigenza di mettere ordine alla ricerca di convergenze quanto più possibile comuni tra la Politica di stampo Europeistico praticata dalla Comunità con quella dell’interesse nazionale e locale per gestire al meglio i vantaggi derivanti per la nostra comunità. Una esigenza che la UIL di Brindisi porta avanti convintamente da anni.

È innegabile che il Coronavirus ha condizionato pesantemente le scelte sindacali, trasformando le nostre priorità sulle politiche occupazionali, sociali, sanitarie, di coordinamento organizzativo anche nel nostro interno e nei rapporti con le altre sigle confederali. Tuttavia questa difficile situazione non può essere l’alibi del non fare e di non affrontare, con convinto spirito costruttivo e voglia di risolvere positivamente le tante vertenze non risolte, pur in condizioni di difficoltà nuove ed imprevedibili che devono, necessariamente vedere perlomeno mantenuti i diritti e le tutele contrattuali, migliorandole.

Il Convegno del 28 giugno 2019 si proponeva, tra l’altro, come punto sostanziale l’obiettivo di rivolgere un appello a chi rappresentava la politica italiana in Europa ed anche al governo nazionale per sostenere la necessaria ripresa economica della nostra città attraverso i finanziamenti dell’Unione che già si cominciavano a programmare. Investimenti che, ancora oggi purtroppo, si pongono in discussione con il rischio concreto di ritardarne la disponibilità con conseguenze di cui tutti siamo consapevoli, e che qualcuno ancora si ostina, sbagliando, a farci le pulci.

Brindisi e la sua provincia é in pieno collasso economico/sociale e queste dannosissime prese di posizioni presenti anche da noi danneggiano e ritardano le uniche occasioni di cui non si può assolutamente fare a meno.

Le responsabilità di questa impasse non sono ovviamente accreditabili solo al Coronavirus, ma soprattutto alla irresponsabile inerzia di chi, nonostante tutto non ha voglia e non intende assumersi la responsabilità di affrontare il cambiamento, rompendo con il passato, con nuovi e convinti comportamenti: confronto, discussione, magari contradditorio ed infine decisioni condivise.

Potremmo elencare le inefficienze, le leggerezze, le incapacità, li picci, le strumentali prese di posizione per non voler autorizzare attività economiche nascondendosi dietro pregiudizi ideologici sbagliati e controproducenti come hanno dimostrato, alla lunga, di essere.

Vogliamo, finalmente, poter mettere in atto le tante proposte di sviluppo presentate alle Istituzioni locali e nazionali con il coinvolgimento responsabile delle grandi Società che si trovano nella nostra Provincia. A loro e con loro cercare la migliore strada per il NUOVO sviluppo della collettività brindisina nel rispetto della sicurezza e sostenibilità ambientale, dei diritti dei cittadini. Non possiamo permetterci di continuare a rincorrere le vertenze senza poterle risolverle. Passano gli anni, la disoccupazione è sempre più dilagante, le famiglie si indebitano, il sistema socio/sanitario non regge per mancanza di risorse, i giovani continuano ad andare via. E poi ci lamentiamo!

Brindisi in Europa è l’occasione unica ed irripetibile. Non è più tempo di improduttiva ed incomprensibile attesa.

TANTI AUGURI a tutti, con la speranza che passato il 2020: ANNO BISESTO……ANNO FUNESTO la voglia di fare ritorni ad essere lo strumento del cambiamento!

Antonio Licchello