ARPAL, FRATELLI D’ITALIA: SEMPRE PIU’ FORTE IL SOSPETTO CHE DIETRO LE 236 ASSUNZIONI CI SIANO CAMBIALI ELETTORALI DA PAGARE
“Nuova legislatura, vecchi metodi… quando l’argomento è ‘scomodo’ ecco che a rispondere in Commissione vengono mandati i tecnici, i dirigenti degli assessorati e delle agenzie regionali, meri esecutori di decisione politiche.
E’ successo anche oggi: a rispondere della scandalosa selezione per 236 persone da assumere a tempo determinato all’ARPAL è stata una dirigente regionale e non il direttore generale, Massimo Cassano. Un’assenza a dir poco sospetta…
“Le risposte ‘tecniche’ hanno di fatto confermato quanto da noi sostenuto da tempo. Nonostante la presenza di un mega concorso per oltre 1.100 persone, sia a tempo determinato sia a tempo indeterminato, l’ARPAL a giugno scorso (quindi in piena campagna elettorale) per motivi ‘urgenti’ attiva una procedura di assunzione per 236 persone con agenzia interinale, per contratti a tempo determinato per sei mesi. A sette mesi di distanza è, per?, evidente che l’urgenza è davvero venuta meno, ma la procedura è ancora in corso (anzi in questi giorni viene richiesta la compilazione di un fantomatico questionario che dovrebbe scremare la platea dei futuri precari). A pensar male si potrebbe ipotizzare che l’operazione potrebbe servire più a pagare ‘cambiali elettorali’ che davvero al funzionamento dei Centri per l’Impiego.
“Se ci fosse stata, infatti, la proclamata URGENZA perché l’Arpal, in quanto agenzia regionale, non ha proceduto cos? come avviene per le assunzioni d’urgenza in Regione? Vale a dire con richiesta di mobilità interna, in primo luogo, e successivamente con chiamata diretta attraverso lo scorrimento delle tante graduatorie concorsuali (ancora valide) negli enti pubblici (Comuni in testa). Cos? facendo si sarebbe davvero ottenuto l’obiettivo dell’urgenza, ovvero mettere i Centri per l’Impiego in grado di operare già sette mesi fa, ma si sarebbe, anche, risparmiato il costo dell’intermediazione della società interinale.
“Non solo, la dirigente sostiene che il blocco dei concorsi è avvenuto con disposizione ministeriale a novembre scorso, e allora perché a luglio (ovvero quando è stato bandito il concorsone) non si è provveduto a espletare il concorso per il tempo determinato, visto che per la stessa ammissione della dirigente ha procedure decisamente più snelle (che poi sono le stesse che in queste ore sta mettendo in pratica l’agenzia interinale).
“Insomma, tante cose non quadrano e i sospetti che l’ARPAL, l’agenzia del lavoro fra le più importanti della Regione Puglia, sia più un ‘affaire’ politico-elettorale che un affare per i pugliesi – che vorrebbero un lavoro senza dover dire grazie a nessuno, ma solo meritandolo – è sempre più forte”.