Formatori. M5S: “Massimo impegno per garantire certezze sul futuro a lavoratori da anni impiegati nei Centri per l’Impiego”
Si è tenuta oggi in II Commissione consiliare l’audizione dell’assessore Leo, del direttore generale dell’Arpal Massimo Cassano e della dirigente delle unità operative dei servizi per l’impiego Alessandra Pannaria sulla situazione dei formatori dei Centri per l’Impiego.
“Dall’approvazione della legge istitutiva dell’Arpal – dichiarano a margine dell’audizione i consiglieri del M5S Rosa Barone e Marco Galante – chiediamo certezze sul futuro dei formatori pugliesi impiegati da anni nei Centri per l’Impiego, il cui contratto è scaduto a dicembre del 2020. Al momento non è possibile procedere ad un affidamento diretto mediante convenzione, come accaduto negli anni scorsi, ma serve procedere con una gara e oggi l’assessore Leo ha garantito che nelle more e in costanza dell’ espletamento della stessa, l’assessorato provvederà alla ripresa delle attività sospese al 31 dicembre, in modo da consentire il funzionamento dei CPI già dalla prossima settimana. Nel 2019 con una PEC all’assessorato avevamo chiesto di definire un piano operativo, anche sul modello di quanto fatto nelle altre Regioni, dove si è proceduto, ad esempio, ad emanare bandi per il rafforzamento dei CPI utilizzando premialità ed una graduatoria a punteggio che tenesse in considerazione l’esperienza ed i requisiti acquisti dai formatori che avevano già lavorato nei Centri per l’Impiego. Vigileremo con attenzione e collaboreremo per una risoluzione tempestiva della vicenda perché i CPI sono strategici per far incontrare domanda e offerta di lavoro ed è importante preservarne il capitale umano e le risorse impiegate. Non possiamo permetterci di perdere l’esperienza e la professionalità acquisita negli anni dai formatori e la volontà comune è quella di arrivare a una soluzione positiva della vertenza. Chiediamo all’assessore Leo di tenere costantemente aggiornato il Consiglio sia per quello che riguarda la convenzione per l’immediata ripresa delle attività, che la successiva gara. La priorità, come ribadito anche oggi, è che nessuno dopo 20 anni di servizio rischi di restare a casa”.