AmbienteBrindisiCarovignoItalia

Torre Guaceto habitat ideale per le api: qui vivono meglio e producono più miele

Il primo anno di vita dell’apiario della Riserva Naturale dello Stato e Area Marina Protetta si chiude con un grande successo: a Torre Guaceto le api vivono meglio che altrove e producono più miele. 

Nel 2019, il Consorzio ha avviato la collaborazione con una azienda impegnata nella commercializzazione del miele biologico. In virtù del fatto che l’arrivo di nuove api nell’area protetta avrebbe portato benefici agli habitat sotto tutela e che il miele sarebbe stato raccolto nel rispetto del benessere degli imenotteri, l’ente di gestione ha messo a disposizione una zona della riserva terrestre per l’installazione delle arnie. 
“Abbiamo apiari sparsi in vari punti del Salento, aree protette comprese – ha spiegato Emanuele Spedicato di ‘La fenice’ -, e ci siamo proposti per la collaborazione con il Consorzio di Torre Guaceto perché eravamo certi che portare le nostre arnie in riserva sarebbe stato vantaggioso per tutti, ambiente in primis”. 
La cura delle api è andata avanti per un anno circa, oggi, arrivato il momento di tirare le somme circa l’andamento del progetto, è emerso un dato straordinario. 
“Le api a Torre Guaceto vivono molto meglio che altrove – ha continuato Spedicato -, ogni anno perdiamo circa il 5-10 percento delle nostre api. Le troviamo morte vicino alle arnie. E’ un dramma. Invece in riserva le api non muoiono”. 
L’uso di fitofarmaci in agricoltura è il più grave elemento di rischio per la vita degli impollinatori. Le api vengono letteralmente avvelenate dalle sostanze chimiche utilizzate nei campi e muoiono. 
Questa piaga mondiale, viene combattuta con tutte le forze possibili dal Consorzio di Gestione di Torre Guaceto che, peraltro, intensificherà le proprie attività nel prossimo periodo. Nel corso del 2021, infatti, l’ente riconoscerà contributi economici agli agricoltori attivi nelle aree vicine all’area naturalistica che accetteranno di fermare le proprie conduzioni per un anno, permettendo così ai terreni di ricostituirsi e limitando ulteriormente l’impatto antropico esercitato sulla riserva, anche a beneficio delle api. 
“Quest’anno le api hanno prodotto un terzo di miele in più rispetto alle annate precedenti – ha spiegato Spedicato -, e l’apiario di Torre Guaceto è stato più produttivo di quelli ospitati altrove. Questo dato è eccezionale”. 
In riserva le api vivono bene e producono più miele delle compagne che vivono altrove grazie alla governance ideata dal Consorzio. La raccolta del miele a Torre Guaceto è condotta in modo etico, nel rispetto degli imenotteri. 
“Noi lasciamo sempre nelle arnie il miele del quale le api hanno bisogno per vivere bene e, spesso, – ha chiuso Spedicato -, facciamo delle aggiunte, noi non asportiamo tutto costringendo questi importanti insetti a nutrirsi di acqua e zucchero. E, visti i risultati, a breve lanceremo il miele made in Torre Guaceto”. 
Grazie a questo progetto, quindi, si prepara ad ampliarsi il paniere della riserva. Il miele come il pomodoro Fiaschetto. 
“Questa è l’ennesima dimostrazione del fatto che – ha commentato Corrado Tarantino, presidente del Consorzio di Gestione dell’area protetta -, che si può vivere e lavorare rispettando gli equilibri della natura e che quando si opera in modo ecosostenibile tutti ne ricavano benefici. Andiamo avanti così, faremo del nostro meglio per aumentare costantemente i livelli di tutela della nostra riserva e le collaborazioni con gli operatori virtuosi esterni”. 
Condividi: