BRINDISI.BBC:BASTA BUGIE, MAL DI PANCIA E STRUMENTALIZZAZIONI, PENSIAMO ALLA CITTÀ
Vorremmo non alimentare il dibattito politico per rispondere a diatribe, più intrise di personalismi che di atteggiamenti costruttivi, siamo convinti che la gente è stanca di questo e sarebbe utile per tutti alzare il livello della discussione, offrire soluzioni e prospettive per il futuro della città. Ma davanti ad accuse e dicerie in malafede occorre quanto meno offrire un contraddittorio.
L’ex assessore al Bilancio, che ha deciso di dimettersi, dandone notizia da un giorno all’altro, senza mai aver voluto un confronto, facendolo nel momento più importante e decisivo per la definizione del bilancio, ora diffonde comunicati avvelenati e rancorosi contro il sindaco. Occorrerebbero disamine psicologiche per interpretarne il comportamento, ma non è la nostra materia e in questo caso non ci appassionano, quindi restiamo nei fatti.
L’ex assessore sostiene che il sindaco sia un tiranno all’interno del Comune, tanto da far scappare i dirigenti, creando un clima insopportabile. Delle divergenze del sindaco con il dirigente ai Servizi finanziari è fatto noto, nessuno ha mai nascosto le questioni che hanno diviso e portato a scelte amministrative differenti. Ogni disappunto è stato raccontato e palese, con assunzione di responsabilità da parte del sindaco, là dove c’era un diniego del dirigente, pensiamo appunto alle proroghe date ai numerosi servizi sociali tramite ordinanza sindacale, in pieno lockdown, contro il parere del dirigente. Non comprendiamo il farneticare dell’ex assessore su questo punto che mette anche in mezzo l’essere nati o meno in periferia. Vedi sopra “Occorrerebbero disamine psicologiche per interpretarne il comportamento”.
La favola che il sindaco crei il fuggi fuggi nel Comune, è supportata anche da un esponente delle opposizioni, ovviamente è la dinamica classica delle strumentalizzazioni da cavalcare, mancando di rispetto all’intelligenza dei cittadini.
In questo racconto che si sta cercando di creare, il secondo dirigente chiamato in causa è del settore Politiche ambientali, e qui vi riveliamo un segreto, il dirigente alle Politiche ambientali è in totale sintonia con la visione politica e attenta all’ambiente di questa amministrazione, manifestando in diverse occasioni la stima per il sindaco, e sono stati tanti gli atti coraggiosi emessi in questi anni. Quindi grande sintonia sull’altro argomento su cui si cerca di fare leva per denigrare il sindaco e la sua maggioranza, l’ambientalismo, che in una città che ha avuto più danni che vantaggi, si vuol fare credere sia il problema.
Sarebbe semplice dire, che al di là delle reali divergenze col primo dirigente, entrambi si avvicinerebbero ai luoghi in cui abitano, ma non vogliamo parlare delle questioni private degli altri.
Vogliamo far notare che alla base di spostamenti e sofferenze all’interno delle amministrazioni comunali, c’è una verità pesante, il sottodimensionamento dei dipendenti in tutti i settori. Di questo dovrebbero parlare ex assessori, opposizioni e chiunque graviti nelle amministrazioni pubbliche, cercando alternative a questa realtà paralizzante per tutti i Comuni, invece di tessere intorno a questo pettegolezzi.
Inoltre affermare che la soluzione a questa vicenda complessa sia il baratto con lo staff del sindaco, è una bugia a cui non crede nemmeno Topo Gigio.
Nel delirio di accuse c’è anche che l’amministrazione si stia fregiando dei nuovi servizi digitali al cittadino che sono invece merito di pochi dipendenti, come se i dipendenti non facessero parte dell’amministrazione e non ci fosse mai stata condivisione di questi obiettivi. Indubbiamente il lavoro per offrire i servizi digitali al cittadino è stato ben fatto, ma ci teniamo a ricordare, qualora fosse sfuggito, che questo ammodernamento è un obbligo di legge per le tutte le amministrazioni pubbliche che dovevano allinearsi entro febbraio 2021.
L’invito che rivolgiamo all’ex assessore e a chi vuole attaccare l’amministrazione, è di rispettare l’intelligenza di tutti, di non farsi guidare da personalismi, veleni, dal bisogno di riposizionarsi, dal desiderio di veder fallire l’amministrazione ma animare il dibattito per far crescere la città, per raggiungere un obiettivo alto per il bene comune. Lo sappiamo che è utopistico e la politica è fatta anche di questo profilo basso, ma a volte accade e noi siamo ottimisti.
Brindisi Bene Comune