Quando il volontariato è amore, anche e soprattutto per gli animali, sacrificio, assunzione di responsabilità, ma deve essere maggiore condivisione .
L’ appello di Antonella Brunetti.
Spesso, ed anche più, è il cittadino ad intervenire, impegnarsi, laddove, determinate situazioni, vicende, necessitano, anche e soprattutto, di soluzioni ampiamente condivise, risolte da organi ufficiali, legittimati, amministrazioni locali, istituzioni.
E’ il senso del dovere, della responsabilità, anzi, diciamola tutta, del richiamo alla responsabilità da parte delle istituzioni, quella parte della comunità che appare ancora sorda, riluttante, di fronte a vicende, emergenze che, invece, in un certo senso, ci appartengono, non vanno assolutamente sottovalutate.
Questo è il principio massimo del mondo del volontariato che, fortunatamente a Brindisi, in una fase, caratterizzata tra l’ altro da un’ emergenza pandemica che sta mettendo a nudo molte problematiche, è variegato, operativo, ma, se mi permetto, va ulteriormente apprezzato, condiviso, supportato . Quel volontariato, e sarebbe meglio dire grande spirito di abnegazione, che, nel complesso, denuncia, parallelamente, le mancanze di una politica spesso assente e di cittadini che non si comportano nel migliore dei modi .
In ogni caso, al di là di diverse vedute, anche appartenenze, realtà che , appunto, rimangono variegate per molti aspetti, contano soprattutto le persone, quelle risorse umane che, quotidianamente, cercano di fare qualcosa per la propria città e il territorio.
L’ amore sviscerato per gli animali, i gatti in particolare, come quello di Antonella Brunetti , una volontaria e soprattutto risorsa umana, che, tra l’ altro, ci ha contattato per un’ emergenza sorta proprio nei giorni scorsi .
L’ impegno, da diverso tempo, di Antonella, legato inevitabilmente alle problematiche del randagismo felino a Brindisi, a cui pone anche attenzione l’ Amministrazione Comunale di Brindisi, attraverso in sostanza l’ attivazione di uno specifico gruppo di lavoro già costituito . Ma, come detto, sono, anche e soprattutto i cittadini, attraverso le diverse denuncie e segnalazioni, a dare un contributo ad una problematica che dovrebbe mettere al centro di tutto, in primo luogo, l’ amore per i nostri amici felini .
Antonella , in prima persona, è intervenuta in brutte situazioni, salvando molti gatti, portandoli al sicuro , nel suo rifugio che li ospita , in attesa di eventuali adozioni da parte di chi dimostra, concretamente, amore per i migliori amici degli esseri umani. Già, amore, quel sentimento che, tra l’ altro, ha portato Antonella a prendersi cura di 9 micetti rimasti praticamente soli dopo la tragica scomparsa della padrona, nella propria casa in Via Del Mare, una vicenda trattata da diversi organi di stampa .
Micetti che, in sostanza, sono accolti e ospitati in condizioni già complicate e difficili della struttura, ma, come detto, quando regna l’ amore per i migliori amici dell’ uomo, si può davvero fare di tutto .
Antonella, anche e soprattutto sui social, fa un appello affinchè, prima o poi, qualcuno si prenda cura, nella comodità delle proprie case, di 9 creature a cui, sicuramente, prima di morire, ha pensato la padrona. Una vicenda tragica da cui, ora più che mai, deve trasparire amore, condivisione .
Come afferma questa volontaria che ora chiede aiuto – Il rifugio , organizzato, adibito, strutturato con tanti sacrifici e un immenso lavoro quotidiano, deve rappresentare una tappa provvisoria, ma virtuosa già come è , per lanciare alla comunità un segnale, quello dell’ amore verso chi ci può solo riempire di felicità e gioia, di ospitalità, condivisione – Antonella ha anche lanciato sui social una campagna di raccolta fondi per aiutare la struttura ma soprattutto per aiutare i felini sotto il profilo della salute, insieme alla profonda preoccupazione per i nuovi arrivati.
Nella vita, in ogni comunità, nessuno, mai, deve sentirsi solo , al di là di tutto, anche , evidentemente, dei diversi obiettivi che ognuno di noi vuole perseguire, delle differenze che ci sono, continueranno ad esserci, ma che non devono allontanarci dal senso di solidarietà che deve essere predominante .
Un pensiero che spero sia ampiamente condiviso, in aggiunta al racconto di una vicenda che deve far riflettere, resa emblematica da ulteriori frasi pronunciate da Antonella Brunetti – Nove anime, nove figli , sono stati strappati alla loro casa, ed affidati a me. A me, che non trovo la forza di pensare, travolta quotidianamente da nuove emergenze; a me, che accudisco settanta anime, alcune delle quali gravemente disabili, con la prospettiva incombente di dover abbandonare il rifugio..A me, che in questo momento mi sento devastata e sconfitta da un sistema aberrante, in cui le istituzioni non ci tutelano, e sono completamente incuranti delle sorti dei nostri animali. Eppure non potevo lasciarli lì, perché, come ciascuna di voi, non sono insensibile alla disperazione che si intuisce nei grandi occhi tondi di nove orfanelli. Proviamo a restituire a ciascuno di loro il calore di una casa, nella concreta illusione di un nuovo grande amore . Uniamo le forze, per favore. Dimostriamo che Brindisi possiede un cuore grande, che queste anime non resteranno orfani per sempre –