OGGETTO: CAOS ORGANIZZATIVO, OSS – INFERMIERI 

La FP CGIL richiama l’attenzione della S.V. sulla questione OSS al PO “Perrino”. 

La Direzione Sanitaria con la nota prot. n. 6307 del 16.01 .2021 dispone che: “Oggetto:  Organizzazione turni notturni OSS/Ausiliari/Sanitaservice-lntegrazione 

Ad integrazione della nota prot. n. 6307 del 16.01 .2021 si comunica che, i reparti sprovvisti di personale di supporto nelle ore notturne, dovranno rivolgersi ai reparti in cui tale personale è presente…”. 

Tale nota oltre che a palesare una mancata conoscenza dei ruoli e dei profili professionali, applica  

Richiesta di organigramma ruoli e competenze per verificarne la compatibilità ai  sensi del l’art. 53, comma 1-bis del d.lgs. 165/2001 del Testo unico sul pubblico  impiego (TUPI) 

La scrivente FP CGIL denuncia la grave situazione venutasi a creare in concomitanza della  scadenza dei contratti degli OSS graduatoria 2009. 

Gli operatori socio sanitari hanno cominciato ad usufruire delle ferie arretrate, lasciando di  fatto sguarniti i reparti. In piena pandemia le U.O. si sono trovate a dover fare i conti con  una drastica riduzione del personale che grava in primis sull’utenza e poi come effetto  domino coglie l’organizzazione fino ad arrivare alle soglie del demansionamento per gli  infermieri. 

La DS del Perrino, ha inviato una nota ai direttori delle U.O. nelle quale si legge: 

La nota in questione, oltre che ha mettere sullo stesso piano due profili professionali diversi non  specifica chi dovrà sostituire gli OSS nelle attività di reparto nei turni notturni. Appare chiaro che  un solo OSS non potrà mai sopperire alle esigenze “notturne” di oltre 100 pazienti, quindi a chi  tocca? 

Il personale sanitario già messo a dura prova dalla pandemia in atto, dovrà ancora una volta  chinarsi alla scarsa organizzazione e conoscenza dei profili professionali, in particolar modo gli  Infermieri saranno costretti a demansionarsi, nonostante il tribunale di Brindisi con la sentenza  306/2017 abbia già condannato l’ASL. 

Concetto ribadito anche dalla Corte D’Appello di Lecce 

L’infermiere deve compiere il suo lavoro senza dover svolgere mansioni inferiori a causa  della cronica carenza di personale Oss”. 

Il paziente prima ancora che interagire con gli operatori sanitari, si rivolge all’azienda. Il  suo è un tipo di contratto (nella maggior parte dei casi) stipulato direttamente con la 

struttura (responsabilità contrattuale), in virtù del quale eventuali disservizi e/o carenze di  organico dovrebbero essere risolte direttamente dal datore di lavoro, senza quindi trasferire  “disorganizzazioni aziendali” al malato e di riflesso al personale dipendente. 

Appare evidente che tale situazione compromette gravemente i livelli essenziali di  assistenza e sicurezza. La nota della DS non tiene in considerazione le molteplici e  specifiche attività cui sono chiamati gli operatori sanitari nello svolgimento delle proprie  attività, difficilmente gestibili con un numero esiguo di personale sia infermieristico che  OSS.  

La direzione Generale resta in assordante silenzio difronte a questa situazione, i lavoratori  in questione hanno dimostrato grande senso di abnegazione al lavoro non solo durante la  pandemia, sono passato in un brevissimo lasso di tempo da “Eroi” a lavoratori “Usa e getta”  e chi ne paga le pene sono gli utenti. 

La FP CGIL da sempre accanto ai lavoratori, ha già dato mandato ai propri legali per tutte  

le valutazioni del caso. Ribadiamo con forza la necessità di trattenere in servizio gli OSS  della graduatoria 2009 e di procedere a nuove assunzioni dal concorso. Il rischio concreto è  quello di un collasso della catena assistenziale.