L’infortunio mortale sul lavoro di questa mattina, avvenuto a San Michele Salentino dove alcuni operai stavano lavorando all’ampliamento di un capannone industriale di una concessionaria d’auto, è l’ennesimo tragico evento che colpisce il mondo del lavoro.

Gli operai della ditta che aveva appaltato le opere erano impegnati all’ampliamento del capannone industriale quando i due solai sono caduti, travolgendo improvvisamente gli stessi operai: uno di loro è morto ed altri quattro risultano essere gravemente feriti.

In merito alla dinamica, attendiamo che siano gli Organi Competenti a dover accertare cause e responsabilità, ma è necessario anche in questa circostanza ribadire un grande impegno tra le forze sindacali, datoriali e istituzionali per dire basta agli incidenti sul lavoro ed alle morti bianche.

Questo ennesimo episodio riporta drammaticamente quanto ancora si debba fare per prevenire gli infortuni. Non è ammissibile continuare a morire lavorando. Servono azioni eccezionali per sostenere l’affermazione di una cultura della sicurezza in tutti i contesti lavorativi, dai più piccoli ai più grandi, nel pubblico come nei settori privati.

Dobbiamo, tutti, assumere l’obiettivo, con convinzione, affinché la sicurezza diventi centrale e prioritaria nel nostro approccio ai temi del lavoro, ma soprattutto perché caratterizzi l’attività quotidiana e l’agire in tutti i luoghi e in ogni situazione.

             Ciò a partire dalla messa in atto nelle aziende e nel territorio di tutti gli strumenti necessari di informazione, di prevenzione e di riduzione del rischio, oltre che da un’azione efficace sul piano dei controlli che devono essere frequenti ed approfonditi. Tutto questo richiede di superare le carenze di organico negli Organi Ispettivi falcidiati, in questi anni, dal blocco del turn over, da quota 100 e di applicare appieno la normativa esistente sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro.

 

Il Segretario Generale

  Antonio Macchia