La deputata brindisina: “Accuse gravissime su cui bisogna fare chiarezza per tutelare l’onore delle istituzioni”
“L’inchiesta della Procura di Potenza, che vede coinvolti giudici e professionisti che operano presso il Tribunale di Brindisi, con la pesante accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari, ritrae un quadro inquietante e sconcertante”. Così la deputata Anna Macina (M5S), a proposito dell’inchiesta su alcune procedure fallimentari che ha portato questa mattina a diversi arresti, fra cui anche un magistrato della Sezione Fallimentare di Brindisi. “Al netto – continua – della necessità di attendere gli esiti degli accertamenti giudiziari in corso e che stabiliranno eventuali responsabilità penali, l’impianto accusatorio che emerge dalle cronache giornalistiche è molto grave e ritrarrebbe un sistema deteriorato in cui l’esercizio della giustizia potrebbe apparire inquinato, sovvertito e sfruttato per fini opposti rispetto a quella che dovrebbe essere la missione principale dell’istituzione. Questo infanga anche quella stragrande maggioranza di magistrati che svolgono il proprio dovere con disciplina e onore. Auspico tempi rapidissimi per gli esiti di quest’inchiesta, perché i valori democratici passano anche e, soprattutto, attraverso la terzietà e l’osservanza rigorosa delle norme da parte di coloro che ricoprono ruoli nella magistratura, cui spetta di salvaguardarli e tutelarli, cosí da non intaccare la fiducia che i cittadini nutrono nelle istituzioni e nella magistratura” conclude la deputata.