AmbienteBrindisiItalia

No Tap:Brindisi non è Civitavecchia

La campagna nazionale “Per il Clima, fuori dal fossile”, alla quale anche il Movimento NO TAP/Snam della Provincia di Brindisi aderisce assieme decine e decine di realtà ambientaliste italiane, ritiene fondamentale il legame tra il mondo del lavoro interessato in questo momento dalle chiusure delle centrali a carbone ai temi proposti per una vera transizione energetica.

Come Movimento NO TAP/Snam della Provincia di Brindisi, assieme ai lavoratori e ad altre realtà ambientaliste della campagna nazionale “Per il Clima, Fuori dal Fossile”, il 24 ottobre dello scorso anno ci siamo fatti promotori di un’iniziativa sotto i cancelli della centrale ENEL di Cerano per porre all’attenzione della politica brindisina il tema e per invitare ad approfondire le conseguenze che potrebbero derivare dalla dismissione del sito senza una adeguata pianificazione, come noi auspichiamo, dello smantellamento della centrale e del nastro trasportatore, bonifica del sito e del ripristino dello stato dei luoghi accompagnata da una riconversione della produzione e dell’occupazione attraverso un nuovo modello di sviluppo alternativo e più attento ai bisogni dei territori e del pianeta.

E’ stata l’occasione per lanciare una serie di proposte rivolte ai lavoratori presenti in buon numero e non solo.

Tra le proposte lanciate:

– il netto rifiuto della trasformazione a gas della stessa Cerano e dall’altra centrale storica di Brindisi Nord, oggi A2A, e quindi il netto rifiuto della presenza di gasdotti vecchi e nuovi come il TAP e Snam ed altri ancora in programma

– l’utilizzo di un ammortizzatore sociale ad hoc non solo per i dipendenti dell’ENEL ma anche per i dipendenti delle ditte appaltatrici prossimi al pensionamento

– pianificazione dello smantellamento, bonifica e ripristino dello stato dei luoghi delle due centrali che darebbe continuità occupazionale non di poco conto per tutto il periodo occorrente allo svolgimento delle tre fasi

–  il resto lavoratori giovani che sarebbero lontani dall’età pensionabile inserirli in percorsi di corsi di formazione professionali specifici sullo sviluppo, installazione e manutenzione delle filiere rinnovabili compreso l’idrogeno verde prodotto con il 100% dell’energia da fonti rinnovabili

– la realizzazione e lo sviluppo delle Comunità Energetiche in tutti i comuni

– creazione di un centro di ricerca e sviluppo delle tecnologie delle fonti rinnovabili

Queste sono alcune delle proposte lanciate dalla manifestazione del 24 ottobre ma al momento ci pare che i messaggi non siano stati colti e che il dibattito sulla prospettiva post dismissione della centrale è praticamente assente dagli schermi radar della politica brindisina.

Nessuno si sta preoccupando dei lavoratori diretti e dell’indotto che sono prossimi a uscire di scena dal ciclo lavorativo a causa della chiusura della centrale a carbone.

Nello stesso momento in cui negli altri siti è già in fase avanzata la discussione a tutti i livelli, politici e istituzionali, per dare risposte alternative ai piani di dismissione delle centrali a carbone dell’Enel a Brindisi si naviga a vista e si è speranzosi che la possibile soluzione cada dal cielo, magari con la carotina di una nuova centrale turbogas o fac simili del genere.

Mentre a Civitavecchia il dibattito è acceso sul futuro della città e sulle prospettive occupazionali alternative al modello di sviluppo deleterio che la città ha patito sulla propria pelle per le devastazioni ambientali con i conseguenti pesanti effetti sulla salute dei cittadini a Brindisi si cincischia sul nulla e si rimane ostaggio di una politica degli espedienti del momento.

In mezzo a questo cincischiare nel nulla si apre ovviamente lo spazio per gli stolti che, in nome di una c.d. “decarbonizzazione” tutta da interpretare, sperano di infilare senza colpo ferire la riconversione a gas della/e centrale/i, facendo leva sul classico e sistematico ricatto occupazionale, per propagandare la “falsa soluzione” al mantenimento dei livelli occupazionali.

D’altra parte, ed è facile intuire, i soliti noti cercano di arraffare il più possibile da scelte nazionali che vedono centrale una transizione energetica a tutto gas, così come sembra apparire anche con il nuovo Governo Draghi, ma a scapito dei territori ovviamente.

Evidentemente il “futuro” a Brindisi non ha mai trovato una degna dimora tanto che continua ancora a vagare nella testa dei brindisini in cerca di miglior fortuna per cui, è vero, Brindisi non è Civitavecchia!

Del trucco se ne sono accorti invece i metalmeccanici delle centrali di Civitavecchia che finalmente hanno preso coscienza del rischio concreto che stanno correndo.

Infatti nei giorni scorsi sono scesi in sciopero per chiedere ad ENEL di aprire subito un confronto sul futuro di circa 500 lavoratori che, con la costruzione di nuovi impianti turbogas, rischiano concretamente il posto di lavoro.

A Civitavecchia addirittura la Fiom, assieme ad altri sindacati di base, sta cercando di costruire un programma alternativo alla dismissione che sia in sintonia alle peculiarità territoriali.

Questa mobilitazione dei lavoratori metalmeccanici di Civitavecchia dimostra ancora una volta che investire oggi sul gas non significa solo continuare ad emettere nell’atmosfera gas inquinanti e climalteranti ma significa anche compromettere seriamente gli equilibri occupazionali di interi territori.

Di seguito il comunicato stampa in solidarietà ai lavoratori metalmeccanici di Civitavecchia della campagna nazionale “Per il Clima, Fuori dal Fossile” alla quale come Movimento NO TAP/Snam della Provincia di Brindisi aderiamo:

“DA TUTTA ITALIA, SOLIDARIETÀ AI METALMECCANICI DELLA CENTRALE TVN DI CIVITAVECCHIA.

I comitati e le realtà territoriali che animano la Campagna nazionale “Per il clima, fuori dal fossile” esprimono vicinanza e solidarietà ai lavoratori metalmeccanici della centrale TVN di Civitavecchia che, a due settimane dalla loro prima mobilitazione dell’anno, scenderanno di nuovo in sciopero mercoledì 24 febbraio.

Come ribadito più volte in tutte le nostre iniziative e in tutti i nostri interventi pubblici, la transizione ecologica di cui tanto si parla negli ultimi mesi è un obiettivo irrinunciabile per fermare il riscaldamento globale e l’inquinamento locale, ma potrebbe essere al contempo uno strumento efficacissimo in mano ai lavoratori e alle lavoratrici di ogni città per difendere i loro diritti e conquistare nuovi spazi e nuove garanzie occupazionali in territori ormai socialmente desertificati da disastrosi piani industriali e dalla monocultura energetica.

Lo scorso 24 ottobre, all’ombra della ciminiera di Cerano, la più grande centrale di Brindisi, abbiamo denunciato insieme a decine di lavoratori e attivisti per il clima l’inaccettabile ridimensionamento al ribasso che si avrebbe se la transizione energetica italiana prevedesse anche la realizzazione di nuove centrali turbogas.

Crediamo che l’iniziativa dei metalmeccanici di Civitavecchia si inserisca proprio in questo solco e non solo rifletta le contraddizioni di un piano energetico nazionale sbagliato e fuori tempo massimo, ma rivendichi con fermezza il diritto di ragionare subito su piani diversi e progetti alternativi in grado allo stesso tempo di azzerare le emissioni inquinanti e di creare nuovi posti di lavoro.

Davanti a questa richiesta, tanto ragionevole quanto inascoltata, è bene rompere il silenzio ed interconnettere le lotte.

Di fronte all’ambiguità dei governi, al greenwashing delle multinazionali e alla possibilità che Enel realizzi nuovi impianti turbogas a Brindisi, Civitavecchia, Fusina e La Spezia, la nostra battaglia non può che unirsi a quella di tutti quei lavoratori e quelle lavoratrici che oggi rischiano il posto di lavoro a causa di una strana idea di transizione che non darà nessuna garanzia ai territori inquinati e non saprà neanche liberarsi definitivamente dall’egemonia dei combustibili fossili.”

PRIME FIRME:

Campagna nazionale “Per il clima, fuori dal fossile”, Collettivo No al Fossile – Civitavecchia, Forum Ambientalista, Movimento NO TAP/Snam della Provincia di Brindisi, Redazione Emergenzaclimatica.it Brindisi, 0Pfas Padova, Trivelle Zero Molise, Comitato No Hub del gas Abruzzo, Trivelle Zero Marche, Comitato Opzione Zero – Riviera del Brenta,  Ambiente e Salute nel Piceno, Pfasland – Informazione ed Azione Contro i Crimini Ambientali,  Comitato S.O.L.E – Civitavecchia,  Coordinamento No Snam,  Comitato No Devastazioni Territoriali Umbria, Comitato mamme NO PFAS,  Fridays for Future Civitavecchia, Terra Blu Rimini, Coordinamento Per il clima fuori dal fossile Ravenna

 

MOVIMENTO NO TAP/SNAM DELLA PROVINCIA DI BRINDISI

Condividi: