Quella di oggi è una ricorrenza storica: 76 anni fa, il primo febbraio 1945, le donne italiane conquistarono finalmente il diritto di voto.
Un riconoscimento universale dei diritti di libertà e uguaglianza con l’eliminazione delle discriminazioni politiche per motivi sessuali. Tuttavia rimane ancora tantissima strada da fare per raggiungere una reale parità di genere e soprattutto nel mondo del lavoro la Donna è vista come una parte debole e sacrificabile a cui non si deve rispetto.
Ad affermare tale quadro desolante di come viene ancora trattata la donna in ambito lavorativo è sufficiente analizzare il comportamento che sta assumendo la ASL BR nei confronti dei Lavoratori Precari, che lottano per custodire il loro posto di lavoro.
Si tratta di giovani donne, madri lavoratrici, che manifestano pacificamente, rappresentando il simbolo della lotta per la conquista dei diritti e per il superamento del precariato dei nostri giorni.
E ieri come allora io, in qualita’ di donna e rappresentante delle stesse, in uno alle nostre lavoratrici, troviamo ancora cancelli chiusi, forme di repressione per un valore da rappresentare, un’ idea, un principio.
Di tutta risposta vediamo frapposti dinanzi a noi, piccoli ed esili, una sorta di bodyguard in uno steccato di repressione e urla concitate maschili che vietano l’accesso al luogo di lavoro.
Quella di ieri e’ la battaglia di oggi, anche femminile , ed è per questo che ne’ io ne’ le nostre lavoratrici arretreremo.
Grazie al coraggio delle madri lavoratrici OSS precarie Asl Brindisi, già contagiate da Covid in corso rapporto di lavoro, che sono un esempio di tentativo di riscatto e coraggio mirati a preservare il posto di lavoro.
Il loro è un esempio che ha reso la condizione di libertà femminile la storia dei nostri giorni.
Chiara Cleopazzo
Responsabile Politiche di Genere e OSS Fp Cgil Brindisi