In   questi giorni   si  sta tanto discutendo   sulla vicenda  del Consorzio  ASI  di Brindisi, sul suo futuro,  la proposta  di riforma   sugli accorpamenti   dei  diversi  Consorzi   Industriali   pugliesi    avanzata  dalla  Regione Puglia  che,  se  approvata, inevitabilmente   avrà conseguenze  sulla città  e il territorio . 

Una   discussione  che ha avuto ed ha   anche  differenti posizioni, proposte, anche  se  la politica brindisina, proprio nell’ ultimo Consiglio Comunale, ha dato prova di compattezza,  approvando  all’ unanimità  un Ordine  del Giorno   del Partito  Repubblicano    rivolto   a contrastare    la  proposta  di  Legge  Regionale  di  riforma .

Il  futuro  del Consorzio  ASI  Brindisi  , che la nostra associazione  sta seguendo molto da vicino,  ha, e forse qualcuno se ne dimentica, anche radici  di natura  ambientale , e contestualizzati in un’ ottica  di  “ centralità del ruolo  e dell’ uomo“, legata   ad  un’ idea  di sviluppo  e futuro    per la  città  e il territorio   che deve trovare   sinergia  e condivisione  .Appunto,  i  “dogmi“  caratterizzanti da sempre  l’ Ekoclub  Brindisi  che  hanno  sempre messo  al centro di tutto, anche nelle iniziative  e i progetti messi in campo, il   parallelismo  tra  la tutela ambientale – dell’ eco sistema  e   l’ impegno  dell’ uomo .

La “centralità  dell’ uomo“che è anche “autonomia decisionale“, da mettere in campo, sempre, al servizio della comunità,  un  concetto , come approfondiremo, legato proprio  a ciò che si intende fare  del   Consorzio  ASI  brindisino,    di conseguenza  della nostra città, un territorio che è stato sin troppo bistrattato  in tutti questi  anni . 

Conviene  ricordare  che    l’ ASI  di Brindisi    è  sì  un’ area  di  sviluppo industriale  ma anche la    proprietaria   che gestisce   l’ Invaso  del Cillarese  e l’ omonima diga di sbarramento , insomma  un  ruolo, una  posizione  anche  “strategica“  che va soprattutto  salvaguardata  e consolidata, e  non  “rubata“ da altri interessi,  mire  e “inutili  e dannosi burocratismi“.  E’ notorio che l’ ASI di Brindisi  è  ritenuta la   più efficiente  del Centro  Sud  per capacità progettuale  e acquisizione di  finanziamenti,  essendo  zona  ricca    di una dotazione significativa  di infrastrutture. 

L’  Invaso del  Cillarese, uno dei  patrimoni  naturalistici  della nostra città e del nostro territorio,  va restituito definitivamente  alla comunità brindisina,  per il quale, proprio  dall’ ASI, sono già stati presentati  progetti   che aspettano solo di essere  finanziati  e portati  a compimento .  Un  patrimonio, circondato  da  una bella  area verde  e da masserie , che  in  questi  anni, tra  l ‘ altro, non ha visto indifferenti le diverse associazioni ambientaliste e di volontariato, tra cui la nostra,  anche protagoniste  di diverse iniziative  e percorsi condivisi  con l’  Ente  ASI.

Una   realtà  che va quindi valorizzata, insieme  all’ area circostante, e da questo nobile obiettivo, naturalmente, non possono esimersi  le istituzioni locali, tra cui anche la Regione Puglia  .   Obiettivo che  sta  a cuore  dell’ Ekoclub  Brindisi.

 Ma per   intraprendere  questo percorso, bisogna contrastare  con ogni mezzo  la proposta di riforma  di legge     sui  Consorzi  Industriali  pugliesi   annunciata  dalla Regione,   che  tra l’altro  coinvolgerebbe   altri siti  e realtà con caratteristiche diverse  e  bilanci acclarati  deficitari  non eguagliabili a quelli  registrati dal Consorzio  ASI.   

L’ Ekoclub  Brindii è   anche  contraria  alla proposta, già avanzata  tra l’ altro da alcuni esponenti  e   forze politiche, di trasferimento delle competenze  dell’  ASI al Comune di Brindisi, non fosse  altro   per la difficile situazione economico – finanziaria- burocratica   dell’ Ente  Comunale  che complicherebbe ulteriormente  una situazione già  complessa.

Dopo il  Porto  di Brindisi, praticamente  accorpato da tempo  a quello di Bari  in un piano di riordino delle Autorità  Portuali che ha suscitato  diverse  e giustificabili diffidenze, la nostra città, alla ricerca di un proprio sviluppo, una propria autonomia  in termini di idee  e progettualità, non può   permettersi  un  altro  “scippo“.

E  che fine  , quindi, farebbero   tutti quei progetti  già messi in campo, tra  cui quello relativo  alla  riqualificazione  e recupero definitivo dell’ Invaso  del Cillarese, di cui, deve  essere protagonista  solo  la comunità brindisina, attraverso  l’ impegno delle  istituzioni  locali, dei cittadini, delle stesse associazioni di volontariato  ?

Ecco  perché   il  Consorzio ASI  Brindisi  non deve perdere la propria autonomia, la  propria  “ ragion  d’ essere“ in termini  di sviluppo industriale, logistico, di infrastrutture,  di tutela  e salvaguardia  ambientale ,socio – relazionale .

 

                                                                         EKOCLUB  BRINDISI      INTERNATIONAL