“Non perde un’occasione per apparire in tv, per postare su Facebook o twittare e rilasciare ogni tipo di dichiarazione/comunicati sui giornali…
spesso con parole dette la sera che non si ritrovano la mattina, ma di comunicare pubblicamente tutte le poltrone che a oggi ha dato con le sue nomine proprio no! Michele Emiliano non ci sta, resta abbottonato.
“Il dubbio che ci assale è che ci siano altre poltrone occupate da consiglieri presidenziali delle quali non sappiamo niente. Perché gli interessati rimangono in silenzio (forse per vergogna!) visto che qualche decreto di nomina porta la data del 28 gennaio scorso. Praticamente una settimana fa. E se i pugliesi ne sono venuti a conoscenza è grazie alla vanagloria di ogni nominato pronto a dire ai propri elettori ‘non sono stato eletto consigliere regionale ma sono nominato consigliere del Presidente’. Ringraziano Emiliano ma, il peso della spesa ricade sulla collettività. Vien lecito chiedersi: ma consiglieri di Emiliano ‘de ché’? Possibile che un presidente di Regione con 10 assessori, più un capo di gabinetto, più un folto numero di dirigenti abbia bisogno di ulteriori ben 14 consiglieri personali e di un vice capo gabinetto? E di quanti consigli ha bisogno Emiliano? Speriamo che tutta questa parata di consiglieri non arrivi a frastornare di consigli Emiliano ancor più di quanto non lo sia normalmente.
“Ma c’è un solo consiglio che qualcuno dovrebbe dare a Emiliano: revocare tutto questo ambaradan, anche perché ormai il tempo di fare campagna acquisti per il ConteTer è andato. Pensi alla Puglia, elimini questi sprechi che sono una vergogna, dia dignità al regionalismo, ai consiglieri di maggioranza e agli assessori che ben potrebbero supportarlo e consigliarlo più e meglio e soprattutto con ruolo istituzionale conferito dal popolo elettore sulla necessità di non infierire sul popolo pugliese già molto provato dall’emergenza COVID e dall’inadeguatezza della sanità pugliese.
“Emiliano si renda conto che con queste nomine dà ai pugliesi l’immagine di un re assoluto che si circonda di cortigiani mentre fuori da suo castello, oltre il fossato, il popolo arranca”.