È stato presentato durante una conferenza stampa svoltasi al Comune di Mesagne il progetto di crowdfunding promosso dall’Amministrazione Comunale per il restauro della Colonna Votiva in Villa Comunale.
L’iniziativa è stata ideata dopo che lo scorso 21 gennaio alcuni frammenti si erano staccati dal monumento, allertando sulle condizioni generali della struttura. L’ufficio Tecnico Comunale ha provveduto, nel frattempo, a mettere in sicurezza l’area sottostante all’importante simbolo religioso.
“La ristrutturazione interesserà un elemento di pregio storico e artistico caratterizzante il patrimonio monumentale cittadino: la raccolta fondi alla quale chiediamo di aderire non è una semplice richiesta economica, ma è soprattutto uno strumento di condivisione con una profonda valenza simbolica”, ha dichiarato il sindaco Toni Matarrelli ricordando il legame esistente tra la comunità mesagnese e il culto della Vergine del Carmelo. A partire da lunedì 22 febbraio, tutti coloro che a Mesagne, in Italia o all’Estero vorranno offrire il proprio contributo potranno farlo accedendo all’apposito link, che sarà inserito sul sito istituzionale del Comune di Mesagne all’indirizzo www.comune.mesagne.br.it. L’ufficio Urp sarà disponibile per garantire aiuto a coloro che dovessero avere difficoltà ad effettuare le operazioni necessarie per la donazione.
Alla presentazione, insieme al primo cittadino, è intervenuto don Gianluca Carriero, vicario foraneo e parroco della Chiesa Madre, che ha ringraziato l’Amministrazione per il coinvolgimento. “È importante, nel caso specifico, riscoprire quelle forme di attenzione e carità che sono i luoghi a richiederci. La Colonna Votiva è tra i monumenti che la città custodisce come testimonianza di fede ed è espressione identitaria della comunità mesagnese”, ha spiegato don Gianluca a sostegno delle motivazioni per la raccolta fondi.
Come è stato ricordato durante l’iniziativa, l’opera venne realizzata nel 1855 come ringraziamento dei mesagnesi alla Madonna del Carmine, che li aveva sostenuti contro “il fiero morbo asiatico”. Anche in quell’occasione, la realizzazione rappresentò la sintesi ideale tra la volontà dei fedeli e del Clero e quella dell’Amministrazione Civica della città.