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LECCE.Calogiuri rieletto Vice Presidente Nazionale CSI

Sarà ancora il numero uno del Comitato Provinciale di Lecce ad essere il Vice Presidente Nazionale della più grande associazione sportiva di ispirazione cristiana per il quadriennio olimpico 2021-2024.

L’Assemblea nazionale del CSI ha rinnovato inoltre gli altri vertici associativi: Collegio Nazionale dei Revisori dei Conti, Collegio Nazionale dei Probiviri ed eletto i 32 membri del Consiglio nazionale.

Marco Calogiuri è stato confermato Vice Presidente nazionale del Centro Sportivo Italiano. La nomina a numero 2 dell’associazione per il quadriennio olimpico 2021-2024 gli è stata ratificata domenica 7 marzo dal Consiglio Nazionale del CSI tenutosi all’indomani dell’Assemblea nazionale elettiva del CSI. 

Il salentino Calogiuri, 41 anni – laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali, funzionario pubblico, al secondo mandato da Vice Presidente del CSI, dopo l’elezione del 2016 avvenuta a Campi Bisenzio (FI) – ha ottenuto 1.019 voti dai 221 delegati rappresentanti del 96,93% delle società sportive affiliate al CSI, collegati sul web per aggiornare il governo dell’Associazione, arrivando al primo posto nella lista del Collegio SUD e ISOLE. Rinnovato in gran parte l’organo di Governo associativo, il Consiglio nazionale del CSI, composto da 32 membri, votati per circoscrizione geografica (16 del Nord, 8 del Centro, 8 del Sud Italia) che ha ratificato all’unanimità la nomina a Vice Presidente proposta dal Presidente Nazionale Vittorio Bosio. Nominati in mattinata i componenti della Presidenza Nazionale e i Coordinatori di Area, previsti nel nuovo Statuto arancioblu.

Calogiuri prosegue così il lavoro intrapreso in questi ultimi anni, continuando l’impegno nel contribuire a rendere il CSI una grande Comunità Associativa e pronta alla ri-partenza dopo la pandemia, affrontando con decisione le sfide per l’ingresso nella rete associativa del Terzo Settore Italiano. «Essere del Sud, significa camminare a testa alta, capace di confrontarsi alla pari in Italia ed all’estero. Un Sud fatto da tantissimi giovani che come me sono cresciuti nel cortile di una Parrocchia ed hanno saputo trovare l’opportunità di crescere e realizzarsi nel proprio territorio, ed allo stesso tempo si sono fatti valere in ogni luogo e momento in cui l’Associazione gli ha affidato ruoli delicati di governance».

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