MOZIONE ARPAL, FDI: OGGI DALLA MAGGIORANZA ROSSO-GIALLA UNO SCHIAFFO ALLA MERITOCRAZIA. GRANDE VERGOGNA PER IL VOLTAFACCIA DEI CONSIGLIERI DEL M5S ‘VENDUTI’ A EMILIANO
“Quando Emiliano chiama i consiglieri regionali, anche calpestando la propria dignità rispondono: OBBEDISCO, come si trattasse di un voto di fiducia.
“Oggi la maggioranza rosso-gialla che governa la Regione Puglia non ha solo bocciato la mozione con la quale Fratelli d’Italia chiedeva di revocare la nomina del direttore generale dell’Arpal dimostrando – carte alla mano – che vi erano altri concorrenti candidati per lo stesso ruolo con curricula oggettivamente più ‘pesanti’, sia per titoli sia per esperienza e che la scelta era ricaduta su colui che aveva solo il merito di aver portato voti al presidente Michele Emiliano con una sua lista elettorale (Popolari per Emiliano) a sostegno della sua candidatura alle ultime Regionali.
“Oggi la maggioranza di centrosinistra e i quattro pentastellati voltagabbana e ‘VENDUTI’ a Emiliano per un assessorato e una vicepresidenza del Consiglio hanno dato uno schiaffo alla MERITOCRAZIA. Il messaggio che viene dato ai nostri giovani è: non studiate, non laureatevi, non partecipate ai concorsi della Regione Puglia, ma andate da Emiliano e mettetevi a disposizione per portare voti, per fare liste elettorali e impegnarsi in campagna elettorale.
“Francamente siamo disgustati che questo venga avvalorato da chi fino a qualche anno fa aveva una TOGA sulle spalle e combatteva contro le poltrone politiche date in cambio di voti. E siamo molto di più indignati per il comportamento dei 4 colleghi del Movimento 5 Stelle che nella passata legislatura hanno sempre sostenuto e fatta propria questa battaglia contro l’illegittimità e l’irregolarità delle nomine di Emiliano e oggi non hanno neppure il PUDORE di astenersi. Dovrebbero VERGOGNARSI e chiedere scusa a quei pugliesi che li hanno votati per aver carpito il loro consenso dicendo che mai si sarebbero venduti a Emiliano. Perché i 4 consiglieri di oggi sono gli stessi che facevano parte di quel gruppo che solo il 9 gennaio del 2019 scrivevano sulla loro pagina Facebook che la nomina di Massimo Cassano era una vergogna e che si trattava di una ‘marchetta elettorale’ (si allega la grafica).”