“Faccio questa denuncia perché un gruppo di familiari di persone che si sono ammalate a Taranto a causa delle esposizioni all’amianto sulle navi militari, ha chiesto l’equiparazione della loro condizione a quella di «vittima del dovere», – racconta l’eurodeputato – ma le autorità Italiane hanno respinto le loro istanze perché lo stato è riconosciuto esclusivamente a dipendenti pubblici che, per cause di servizio, subiscono danni permanenti o perdono la vita. Si tratta di una decisione in aperto contrasto con la disciplina UE e per questo ho scritto alla Commissione europea affinché solleciti l’Italia a recepire la direttiva nel proprio ordinamento. E’ un atto di civiltà per offrire tutela alle tantissime persone che ogni anno non solo perdono i propri cari a causa di tumori sviluppati per cause connesse al lavoro, ma potenzialmente devono a loro volta affrontare il calvario di gravi ed estenuanti malattie. La persona che si ammala sul luogo di lavoro per esposizione a materiali nocivi, subisce un reato consistente nella violazione delle norme in materia di tutela della salute. Lo stesso reato lo subiscono i familiari – conclude Pedicini – lo Stato italiano si affretti a riconoscerlo”.