Il corpo di mio figlio non è il mio corpo, sopprimerlo non è la mia scelta #stopaborto”, firmato da Provita &Famiglia, formazione reazionaria e fondamentalista cattolica. Un camion vela gira da due giorni in città con questo messaggio, che criminalizza la scelta della donna di abortire. 

 In tante città italiane sono stati affissi manifesti di questo tipo, e non sono mancate risposte di indignazione da parte di movimenti/associazioni femministe e dai Comuni. Molti manifesti sono stati creativamente modificati, per riaffermare che il corpo della donna non è un contenitore e che il diritto di scelta della donna è inalienabile.

Questa pubblicità non deve più girare, per questo chiediamo al Sindaco Rossi e alle istituzioni interessate di diffidare gli artefici della campagna contro la libertà di scelta delle donne e dal continuare a diffondere messaggi tossici e colpevolizzanti.

Questa martellante campagna è l’ennesimo attacco alla legge 194 sull’aborto, disapplicata a causa dell’obiezione di coscienza di medici e personale sanitario, del mancato rispetto delle linee guida sull’aborto farmacologico (RU486), emanate dal Ministero della Salute, della riduzione dei consultori ridimensionati per numero e servizi offerti. Questo stato di cose costituisce una grave violazione dei diritti delle donne, aggravata dalla pandemia che ha ridotto o azzerato tantissime prestazioni sanitarie, compreso l’aborto, costringendo alla pratica clandestina. 

 

Non Una Di Meno Brindisi

Associazione Io Donna

Collettiva Trans Femminista Queer Brindisi

Coordinamento Donne Anpi Brindisi

Coordinamento Donne SPI