Anche quest’anno il Covid impedisce lo svolgimento di iniziative in presenza in occasione della giornata internazionale dell’acqua.
L’anno scorso Legambiente Brindisi non ha potuto dare il via al programma di sensibilizzazione da realizzare con l’associazione Liberi dalla Plastica che prevedeva a partire dal 22 marzo, il coinvolgimento di scuole in cui parlare della risorsa acqua, dei tanti inquinanti presenti in essa e delle buone pratiche che possono portare all’eliminazione della plastica, anche grazie alla distribuzione gratuita di purificatori da installare su rubinetti di famiglie brindisine. Il 2020, malgrado le restrizioni ed il lockdown imposto dal covid, ha fatto registrare l’anno peggiore per quel che riguarda il presentarsi di eventi climatici estremi negli ultimi anni (230 su un totale di 270 nel decennio).
Le bombe d’acqua hanno rappresentato, con le alluvioni, una delle principali fonti di questi eventi climatici estremi.
Nel brindisino sono evidenti gli effetti di questi eventi climatici estremi sia in aree agricole in cui spesso vengono compromessi i raccolti, sia in città e lungo le coste oggetto di costante erosione e di mareggiate devastanti.
La causa di tutto ciò è nella dissennata corsa dell’uomo a compromettere le risorse naturali e, fra queste, in primo luogo l’acqua, essenziale fonte di vita, della nostra alimentazione e del nostro benessere.
Il coordinatore scientifico di Legambiente Brindisi, l’oncologo Claudio Pagliara, ricorda spesso quale importanza abbia l’acqua inquinata nel produrre patologie degenerative ed anche deficit intellettivi nei bambini, citando studi scientifici, riportati anche dall’autorevole rivista Lancet, che attestano la presenza nel sangue del cordone ombelicale di 300 prodotti chimici industriali. Il dott. Pagliara nell’anticipare il prossimo svolgimento di un nuovo studio scientifico nel brindisino, ricorda che in una ricerca condotta a Forlì dall’ ISDE – medici per l’ambiente e dall’AIL su unghie di bambini è risultata l’altissima presenza di sostanze neurotossiche e/o cancerogene, fra le quali metalli pesanti quali cromo, cadmio, arsenico, manganese, piombo, mercurio, di cui l’acqua è il principale veicolo. Nell’acqua e nella catena animale ed alimentare sono ormai presenti microplastiche frutto della frammentazione della tanta plastica da noi utilizzata e sversata in mare.
Siamo di fronte a quella che viene definita “Pandemia silenziosa” e, come nel caso della pandemia da Covid 19, natura non facit saltus, ma presenta in modo drammatico il conto.
Pur non potendo attivare quest’anno il programma di sensibilizzazione e di attivazione di buone pratiche concordato nel 2020 con Liberi dalla plastica, riteniamo necessari, in occasione della giornata internazionale dell’acqua del 22 marzo, far giungere il grido dall’allarme sullo stato della risorsa acqua, sempre più compromessa dalle aggressioni antropiche e dai mutamenti climatici, oltre all’invito a tutti noi di cambiare rotta ed alle istituzioni ed alla politica di utilizzare i fondi del Next Generation UE (non a caso prossima generazione europea) e, quindi, del Recovery Plan italiano per attuare una vera transizione ecologica e conseguentemente per realizzare progetti di tutela e rigenerazione ambientale dell’intero ciclo dell’acqua, argomento sul quale Legambiente ha presentato specifiche proposte nel Piano Nazionale di Ripresa e resilienza e che caratterizzerà l’impegno di report specifici e di campagne nazionali e locali