Avere aggiornamenti in merito allo stato degli interventi sulle infrastrutture di affinamento esistenti sul territorio regionale e sulle reti di distribuzione a servizio dei comprensori irrigui;
ottenere informazioni dai Consorzi di Bonifica sui fabbisogni irrigui e sulle richieste di approvvigionamento di reflui depurati; conoscere quanti Piani di Gestione del sistema di riutilizzo delle acque reflue recuperate siano stati adottati e quanti siano quelli in via di definizione, lo stato delle attività di programmazione degli interventi necessari a garantire la continuità della risorsa idrica, le azioni attivate per il completamento delle opere incompiute e/o non utilizzate per il riutilizzo delle acque reflue e le misure adottate dalla Regione per incentivare l’utilizzo a fini irrigui delle acque reflue affinate. È quanto chiede il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Marco Galante che ha depositato in IV Commissione Agricoltura la richiesta di audizione degli Assessori all’Agricoltura Donato Pentassuglia e alle Risorse Idriche Raffaele Piemontese, di AQP, del Commissario Straordinario Unico dei Consorzi di Bonifica commissariati Alfredo Borzillo e di un rappresentante per ciascuno dei sei singoli Consorzi di Bonifica pugliesi.
“L’utilizzo delle acque reflue depurate – dichiara Galante – è un modello fondamentale per far fronte alla scarsità di risorse idriche in Puglia. La maggior parte dei bacini della Puglia e della Basilicata sono ad uso sia irriguo che potabile, pertanto in caso di siccità prolungata gli enti dovranno riservare la risorsa per l’uso potabile. Per preservare le riserve d’acqua ad uso potabile e allo stesso tempo aumentare le risorse ad uso irriguo – prosegue – sono stati realizzati negli anni interventi per favorire il ricorso al riuso delle acque reflue affinate in agricoltura, da attuare attraverso la predisposizione di un ‘Piano di Gestione del sistema di riutilizzo delle acque reflue recuperate’ per ogni singolo impianto di recupero e riutilizzo dei reflui. Tuttavia, dalla proposta di aggiornamento del PTA risulta che in Puglia vi siano ben 30 impianti di depurazione realizzati ma non funzionanti, con la conseguenza che la nostra Regione può oggi fare affidamento su poco più di 18 milioni di metri cubi di acqua recuperata rispetto ai potenziali 142 milioni di metri cubi che si potrebbero recuperare se tutti gli interventi sugli impianti di depurazione già attrezzati per il riuso irriguo e sugli impianti oggetto di proposta per l’affinamento venissero attuati e se si desse seguito alle ulteriori manifestazioni di interesse pervenute per interventi di adeguamento al DM 185/2003 di impianti di depurazione non già ricompresi nella programmazione regionale. Per quello che riguarda l’estensione dei sistemi irrigui si evince che globalmente la superficie attrezzata con rete pubblica è di 245 mila ettari, di questi circa 210 mila sono in esercizio, con i Consorzi Arneo e Stornara Tara che presentano la maggiore differenza tra la superficie lorda dei distretti e quella effettivamente irrigabile. Ho chiesto l’audizione – conclude il pentastellato – perchè ritengo prioritario ottenere tutte le informazioni possibili affinchè si possa dare nuovo impulso a tutti gli interventi necessari per implementare il riutilizzo dei reflui a fini irrigui. Un cambiamento che la politica deve imprimere dopo anni di immobilismo, in modo da poter garantire l’acqua ai nostri agricoltori, ormai stremati”.