E’ sospeso fino al 16 marzo lo stato di agitazione proclamato dalla FIALS che rivendica il rispetto degli accordi aziendali: è quanto deciso dal sindacato dopo l’incontro in video conferenza con la Prefettura di Brindisi nel quale l’azienda sanitaria, ha comunicato di aver convocato la FIALS per il 16 marzo. 

Lo stato di agitazione era stato proclamato a causa della mancata corresponsione agli operatori sanitari di oltre mille euro fra acconto produttività collettiva, premio Covid e indennità malattie infettive, oltre a lamentare la mancata applicazione di istituti contrattuali dal recupero delle giornate relative ai tempi di vestizione/svestizione, ai passaggi di carriera alla categoria superiore, al diritto alla mensa o ticket mensa, alla stabilizzazione del personale precario, all’applicazione degli accordi che regolano gli incarichi di funzione.

Una situazione compromissoria, ha denunciato la FIALS, in cui versa il sistema sanitario nella ASL di Brindisi, anche per la carenza di personale, specie infermieristico, ritmi di lavoro sempre più stressanti e irrispettosi delle norme sull’orario di lavoro.

Giuseppe Carbone, Segretario Generale della FIALS, ha sottolineato come la ASL di Brindisi non ha definito con il sindacato un piano aziendale vaccinale che dia risposte immeditate ai cittadini, un piano che oggi viaggia ad un ritmo di appena 300 somministrazione di dosi su una media che deve essere di almeno 4mila al giorno per immunizzare i cittadini brindisini entro la prossima estate.

Manca sottolinea, ancora Carbone, un piano condiviso per l’abbattimento delle liste di attesa che vede oltre 20mila prestazioni specialistiche non effettuate e migliaia di ricoveri rinviati a causa del Covid 19 con ricadute negative sulla salute dei cittadini brindisini.

La FIALS lamenta, inoltre, una mancata applicazione del contratto integrativo aziendale che aggrava le condizioni di lavoro e impedisce la valorizzazione e la crescita professionale degli operatori, con gravi ripercussioni negative anche sull’offerta sanitaria.

Dopo diversi mesi su queste problematiche non abbiamo trovato soluzioni. Vogliamo delle risposte da Direttore Generale, Giuseppe Pasqualone e auspichiamo una soluzione rapida della vertenza e che nell’incontro del 16 vengano sciolti i nodi, altrimenti saremo costretti a inasprire la mobilitazione anche con uno sciopero che auspichiamo non farlo proprio per l’emergenza sanitaria in atto perché, mai come oggi, il servizio sanitario pubblico é indispensabile e insostituibile nella tutela della salute dei cittadini.

Per adesso – ha concluso Carbone – siamo soddisfatti che la nostra protesta abbia portato a un impegno in prospettiva da parte della Direzione della ASL, perché l’atteggiamento tenuto sino ad oggi dal manager dell’Azienda pregiudica la completezza e correttezza delle prestazioni e dei servizi erogati dal personale dipendente.