“Ad oggi la Puglia ha ricevuto 428.005 dosi di vaccino anti-covid e sono state somministrate al 92%. Prima seguendo le linee guida nazionali, che prevedevano la priorità per operatori socio-sanitari e personale e ospiti RSA, poi degli ultraottantenni.
Finita questa fase, sempre le linee guida del Ministero della Salute prevedevano la vaccinazione di “persone estremamente vulnerabili, intese come affette da patologie o disabilità che comportano un rischio particolarmente elevato di sviluppare forme gravi o letali di COVID-19. A seguire le persone dai 70 ai 79 anni e la popolazione con almeno una comorbidità cronica…”.
“La Regione Puglia avrebbe derogato a questo cronoprogramma nazionale, con circolari che hanno previsto dopo gli operatori sanitari, le RSA e gli ultraottantenni (che si sono recati fisicamente negli hub vaccinali, perché quelli a casa non l’hanno ancora ottenuto) altre categorie.
“Siamo consapevoli della difficoltà di redigere un Piano vaccinale regionale non conoscendo la quantità di dosi disponibili, ma chi ‘politicamente’ gestisce questa fase – e ci rivolgiamo al presidente Emiliano e all’assessore Lopalco – ha almeno un cronoprogramma delle priorità, o si lascia agire il dirigente regionale a colpi di circolare?
“Fuori dal politichese e consapevoli delle pressioni che tutti riceviamo, anche noi dell’opposizione, da ordini professionali e categorie e associazioni per essere inseriti prima nell’elenco delle vaccinazioni: chi ha deciso che prima degli ammalati oncologici e con patologie gravi fosse più opportuno vaccinare tutti i dipendenti di alcune agenzie regionali, tutti gli amministrativi delle strutture sanitarie etc etc? Su questi non è la Magistratura a dover dare delle risposte, visto che siamo di fronte non a furbetti (amici degli amici) ma a persone AUTORIZZATE a fare il vaccino da chi ha fatto una precisa scelta di priorità.
“Noi di Fratelli d’Italia vogliamo capire che ruolo hanno avuto nelle deroghe Emiliano e Lopalco.”