I piani per la messa in sicurezza delle discariche vanno resi pubblici. Lo dice la Commissione europea rispondendo a una interrogazione dell’eurodeputata dei Greens/EFA Rosa D’Amato sullo stato dei lavori nelle ex discariche Vergine, alle porte del Comune di Lizzano (Ta).
D’Amato aveva chiesto a più riprese una copia del Piano d’Azione, trasmesso dal ministero dell’Ambiente, ora della Transizione ecologica, il 7 ottobre 2020, senza ricevere risposta. “Da Bruxelles un nuovo schiaffo al nostro governo – dice l’eurodeputata – La direttiva sull’accesso del pubblico all’informazione ambientale parla chiaro, ed è stata chiaramente violata. Ma ciò che più è grave sono i ritardi nella messa in conformità del sito, ritardi che oggi conosciamo grazie alla richiesta di chiarimenti da parte della Commissione che io stessa ho sollecitato”.
Stando a quanto comunicato da Bruxelles, “il 29 marzo 2021 le autorità italiane hanno presentato un aggiornamento sulle azioni intraprese per entrambe le discariche” Vergine. “Per quanto riguarda Palombara, si è ricevuta comunicazione di 18 interventi diversi, tra cui la costruzione di 40 pozzi per l’estrazione di biogas, il completamento di una rete di raccolta del percolato, l’installazione di 7 piezometri per il monitoraggio delle acque sotterranee, l’impermeabilizzazione del bacino A e lo smaltimento regolare del percolato, tutti completati. Le restanti azioni in corso dovrebbero essere completate entro i prossimi 5 mesi”. Quanto al sito di Mennole, scrive sempre la Commissione, “sono terminate le operazioni di individuazione dei pozzi spia e le autorità regionali si sono impegnate a monitorare la qualità delle acque sotterranee. A tal fine la regione Puglia ha chiesto un sostegno finanziario”, conclude Bruxelles.