Leggevo, giorni fà, un interessante articolo sul decadimento della politica e della sua funzione primaria: su come quest’ultima sia rapidamente evoluta da “cura degli interessi pubblici” a semplice “difesa degli interesse partitici” o, tradotto meglio, “scontro per il potere”. Una sintesi volgare, ma altrettanto chiara, di quello che sta di fatto succedendo a livello locale.

Un acceso dinamismo politico (su una nomina legittima decisa a tavolino tra pochi) in netta antitesi con l’attuale e drammatico momento storico: perché ritengo, modestissimo parere personale, che davanti ad una tragedia pandemica di queste dimensioni, ciò che dovrebbe unire tutta la politica, a tutti i livelli istituzionali, non è soltanto declinare virtuosamente il concetto di democrazia e condivisione, ma è formare al meglio la classe dirigente del paese, nella qualità e nella professionalità, ma soprattutto nell’assenza di complicità con la politica stessa. 

Non meravigliamoci (da neofiti), di conseguenza, se il perimetro delle nomine politiche è immenso oltre che discrezionale e “personale”: da quelle dirette e pubbliche, a quelle dove l’influenza politica è dominante e prevalente, dalle università alla sanità. 

Negli Enti secondari o in Autorità indipendenti, scevri dalla lottizzazione per definizione e per legge, persone di incontestata “dipendenza politica” ricoprono spesso incarichi per i quali nelle leggi istitutive la stessa politica richiede il requisito primario dell’indipendenza: alla faccia della coerenza politica e giuridica! Ecco perché non mi meraviglia affatto, da politico e da cittadino, la nomina del nuovo Presidente dell’ASI e sulla quale, in termini procedurali, non credo si possa, allo stato, contestare nulla. Ma con altrettanta fermezza e trasparenza politica mi pongo, anche nell’interesse dei cittadini, alcuni interrogativi, legittimi e democratici, partendo proprio dalla funzione del Consorzio ASI, ed in particolare con riferimento all’Art. 36, comma 5° della L.317/91 secondo il quale: “I consorzi di sviluppo industriale di cui al comma 4° promuovono, nell’ambito degli agglomerati industriali attrezzati dai consorzi medesimi, le condizioni necessarie per la creazione e lo sviluppo di attività produttive nei settori dell’industria e dei servizi. A tale scopo realizzano e gestiscono, in collaborazione con le associazioni imprenditoriali e con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, insfrastrutture per I’industria, rustici industriali, servizi reali alle imprese, iniziative per l’orientamento e la formazione professionale dei lavoratori, dei quadri direttivi e intermedi e dei giovani imprenditori, e ogni altro servizio sociale connesso alla produzione industriale”.

Ora: il neo Presidente ASI, persona rispettabile e di indubbia moralità e capacità professionale, anche con particolare riferimento alle dinamiche ZES, quale percorso condiviso, attuativo e strategico intende realizzare rispetto alla funzione ed alla operatività del Consorzio medesimo? Non solo: la sua nomina ( PD cittadino sic!) è stata ampiamente condivisa o è stata una cruenta sintesi di un redde rationem all’interno del PD? ( è bastata questa nomina a determinare la reazione violenta della segreteria provinciale). Il Sindaco, dopo questa ennesima nomina, gode ancora di una fiducia politica e numerica? Una guerra fratricida che sta portando sempre più questa città verso il baratro. A questa preoccupante deriva istituzionale, a questo mortificante “teatrino di maggioranza” la politica, tutta, con senso di responsabilità, deve delle risposte ai cittadini!.     

Concludo: alcuni (partiti) politici, in queste situazioni, invocano spesso il concetto del “primato della politica”. Certamente un concetto alto e nobile, forse in passato, ora un alibi senza pudore. Per dirla in breve “excusatio non petita, accusatio manifesta”.