Il Sindacato Cobas ha incontrato alle 12 di oggi,14 Aprile 2021, la locale prefettura di Brindisi nella persona della dottoressa Maria Antonietta Olivieri, delegata dal Prefetto a causa di impegni concomitanti.


Dopo aver ringraziato la Prefettura di Brindisi per una disponibilità immediata a riceverci abbiamo espresso le nostre motivazioni e  riportiamo di seguito una nota che il nostro sindacato ha inviato alla stessa Prefettura.
la nostra prima dichiarazione nel corso dell’incontro  è stata:
il Sindacato Cobas cerca una sponda importante nella Prefettura di Brindisi allo scopo di mettere in piedi  un meccanismo nazionale che coinvolga Governo e Ministeri, meccanismo istituzionale  rivolto ad affrontare e risolvere il problema.
Abbiamo esposto successivamente i punti che riportiamo come nota .
La dottoressa Olivieri alla fine della riunione ci ha ringraziato per i suggerimenti offerti ed invierà alle sedi competenti la nostra nota.


Al Signor Prefetto di Brindisi,
La ringraziamo per l’attenzione avuta nei nostri confronti e le inviamo una nota che abbmo rappresentato a voce nel corso dell’incontro avuto oggi.
Distinti saluti, Roberto Aprile

Nota del Sindacato Cobas consegnata alla Prefettura di Brindisi nell’incontro del 14 Aprile 2021

Il Sindacato Cobas è profondamente allarmato da tempo sul tema della fase di “Decarbonizzazione” di cui i primi gravi risultati si leggono nella vicenda SIR, appalto vinto da questa azienda che invece di utilizzare 83 unità lavorative presenti nel porto ne dovrà utilizzare solo 45.

Una perdita secca di 38 unità lavorative anche se l’azienda , per vincere la gara, ha dovuto impegnarsi per una ricollocazione fuori dal cantiere Enel di Cerano.

Da oltre 1 anno abbiamo pensato ad una serie di proposte da avanzare agli Enti Preposti, in particolare al Mise  e dopo l’avvio del nuovo Governo anche al ministero della transizione ecologica, che Vi rappresentiamo allo scopo di ricevere sostegno per il bene del nostro territorio:

– l’utilizzo di un ammortizzatore sociale ad hoc non solo per i dipendenti dell’Enel ma anche per i dipendenti delle ditte appaltatrici prossimi al pensionamento, della durata di 7 anni

– pianificazione dello smantellamento, bonifica e ripristino dello stato dei luoghi delle due centrali che darebbe continuità occupazionale non di poco conto per tutto il periodo occorrente allo svolgimento delle tre fasi

–  il resto lavoratori giovani che sarebbero lontani dall’età pensionabile inserirli in percorsi di corsi di formazione professionali specifici sullo sviluppo, installazione e manutenzione delle filiere rinnovabili compreso l’idrogeno verde prodotto con il 100% dell’energia da fonti rinnovabili

– no alla trasformazione a gas della stessa Cerano e dall’altra centrale storica di Brindisi Nord, oggi A2A

– no a nuovi gasdotti che legherebbero il nostro futuro a scelte climalteranti e speculazioni internazionali assai opache come con il TAP.

-chiediamo che quei soldi invece di essere spesi per la riconversione a gas delle Centrali vengano investiti per realizzare Comunità Energetiche in tutti i comuni della Provincia, un utilizzo quindi delle rinnovabili in ogni casa, condominio e ogni struttura pubblica: ci sarebbe molta più occupazione che delle poche decine di occupati previsti con una centrale a gas

– non vogliamo che i soliti furbi del quartierino si accaparrino i finanziamenti europei tanto attesi dall’Italia, soldi di cui Brindisi nei programmi del Governo nazionale è ancora a tutt’oggi escluso.

Un allarme che va rivolto al Governo immediatamente perchè il 26 e 27 Aprile il presidente del Consiglio Mario Draghi porterà il piano relativo al Recovery Plan in Parlamento, piano di cui non si conoscono ancora i contenuti.

– creazione di un centro di ricerca e sviluppo delle tecnologie delle fonti rinnovabili all’interno della Cittadella della Ricerca con applicazione nella zona industriali.

Solo una lotta su questi contenuti potrà contribuire a costruire un futuro diverso per Brindisi.

Brindisi, 14 aprile 2021

per il Cobas Brindisi Roberto Aprile