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Fonti rinnovabili e lentezze burocratiche, Amati: “Rischiamo di non spendere i fondi Pnrr o arrivare all’obiettivo ambientale nel 2045. Audizioni”

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Rischiamo di non spendere i fondi del Piano di ripresa Pnrr, di perdere l’appuntamento storico con il risanamento ambientale oppure di raggiungerlo nel 2045, nonostante a parole ci diciamo tutti d’accordo.

Ho chiesto per questo una riunione convinta delle Commissioni competenti per audire gli uffici regionali e le province, così da conoscere lo stato autorizzativo delle istanze per impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili”.

Lo comunica il presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione, Fabiano Amati.

“Il mio commento – spiega – su questa preoccupante situazione, nelle mani di burocrazie e ideologie che stanno negando l’ambiente pur issandolo sulle loro bandiere, è contenuto nelle stesse parole di pagina 67 del Piano di ripresa, che faccio mie. Le norme vigenti prevedono procedure di durata troppo lunga e ostacolano la realizzazione di infrastrutture e di altri interventi sul territorio. Questa disfunzione spesso si somma alla complicazione normativa e procedurale in materia di contratti di appalto pubblico. La Via e le valutazioni ambientali sono indispensabili sia per la realizzazione delle opere pubbliche, che per gli investimenti privati, a partire dagli impianti per le energie rinnovabili”.

“Da un’analisi della durata media – prosegue Amati – delle procedure relative ai progetti di competenza del Mims elaborata in base ai dati degli anni 2019, 2020 e 2021, si riscontrano tempi medi per la conclusione dei procedimenti di Via di oltre due anni, con punte di quasi sei anni, mentre per la verifica dì assoggettabilità a Via sono necessari circa 11 mesi (da un minimo di 84 giorni a un massimo di 634). Tale dato risulta sostanzialmente identico a quello del 2017 riportato nella relazione illustrativa del decreto legislativo n. 104/2017 di recepimento della direttiva Via n. 2014/52/UE. Secondo alcune stime – conclude il consigliere regionale – considerando l’attuale tasso di rilascio dei titoli autorizzativi per la costruzione ed esercizio di impianti rinnovabili, sarebbero necessari 24 anni”.


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