BRINDISI.ANTONINO (pri):Gli autistici non sono figli di un Dio minore
L’autismo, o meglio denominato “disturbi dello spettro autistico“, è un disturbo del neuro-sviluppo che coinvolge principalmente linguaggio e comunicazione, interazione sociale, interessi ristretti, stereotipati e comportamenti ripetitivi.
Nel nostro Paese si stima che un bambino su 77 presenti un disturbo dello spettro autistico con prevalenza tra il sesso maschile;
Con delibera della Giunta Regionale della Puglia n. 1521 del 2 agosto 2013 venivano approvate le linee guida regionali per l’autismo in cui si davano indicazioni non solo alle ASL e a tutti gli operatori del Servizio Sanitario Regionale ma anche alle strutture sociali e alle istituzioni scolastiche impegnate in Puglia per la diagnosi, la presa in carico, la cura e l’educazione dei bambini, degli adolescenti e degli adulti con autismo.
L’obiettivo era anche quello di offrire alle famiglie nel cui nucleo vi fossero degli autistici dei riferimenti puntuali sulle opportunità di accesso ai servizi e sulle prospettive di sviluppo di una rete di servizi diffusa su tutto il territorio regionale, per affrontare efficacemente le problematiche dell’assistenza alle persone con disturbi dello spettro autistico.
Il 5 agosto 2015 veniva definitivamente approvata la Legge n. 134 recante “Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie”;
Dopo tale approvazione la Regione Puglia ha emanato il Regolamento N° 9/16 recante “Rete assistenziale territoriale sanitaria e socio sanitaria per i disturbi dello spettro autistico. Definizione del fabbisogno e dei requisiti organizzativi, tecnologici e strutturali”, successivamente modificato ed integrato con il Regolamento n. 7/2020.
Con le modifiche introdotte era previsto che vi fossero nell’ambito di ciascuna ASL almeno un Centro Territoriale per l’Autismo, un Modulo terapeutico-riabilitativo ogni 100.000 abitanti, 5 posti/utente socio-riabilitativi diurni ogni 100.000 abitanti; posti/utente socio-riabilitativi residenziali ogni 100.000 abitanti ed un centro socio-educativo e riabilitativo diurno dedicato alle persone con disturbi dello spettro autistico per ciascun capoluogo di provincia;
Nella città di Brindisi ad oggi tutte le disposizioni normative e regolamentari innanzi citate sono rimaste quasi totalmente inapplicate non opera alcuna struttura residenziali o non residenziale.
Tanto nonostante che il Comune di Brindisi ha trasmesso alla Regione Puglia nel mese di giugno 2020 una istanza, ad iniziativa di operatori privati, per ottenere il parere di compatibilità per la realizzazione nel territorio di un centro socio-educativo e riabilitativo diurno dedicato alle persone con disturbi dello spettro autistico ad oggi rimasta priva di riscontro.
Dopo aver incontrato diverse Associazioni che mi hanno reso partecipe del problema ho presentato un ordine del giorno che sarà discusso nel prossimo Consiglio Comunale in cui si impegna il Sindaco a rappresentare al Presidente della Regione e all’Assessore alla Sanità, di concerto con le diverse associazioni delle famiglie operanti in città, uniche ed irrinunciabili testimoni della realtà relativa all’autismo, la mancanza di strutture attive sul territorio della città e ad accelerare gli eventuali iter autorizzativi in corso sollecitando la Regione a stanziare nel bilancio le risorse idonee.