Una campagna vaccinale di massa può fondarsi sulle priorità in fase iniziale ma poi occorre raggiungere l’immunità di gregge in breve tempo altrimenti ci si sottopone al rischio delle varianti, che ad oggi sono sotto controllo ma non si sa fino a quando. 
Bene aver iniziato con le priorità ma ora occorre non negare il vaccino a nessuno perché, trattandosi di un presidio di prevenzione individuale, assume funzione di prevenzione collettiva quando è stato vaccinato almeno il 70-75% della popolazione.
 
Ora: se per procedere per categorie prioritarie, in presenza di vaccini e di forza lavoro vaccinale, mandiamo indietro quelli che si presentano agli hub pur non essendo appartenenti a categorie prioritarie, non solo non potremo stare al passo con gli obiettivi quantitativi di somministrazione giornaliera di vaccini ma -e questo è davvero dannoso- ritarderemo il raggiungimento dell’immunità di gregge e ciò consentirebbe al virus di circolare e di mutare. Sarebbe un rischio che non possiamo e non dobbiamo correre. Il motto dei maestri di igiene e sanità pubblica è “un vaccino non si nega a nessuno”. Spero che qualcuno lo capisca e si occupi solo di far arrivare i vaccini.

 

 
Così il capogruppo di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo.