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BRINDISI.Residenza fittizia, la Flai chiede chiarezza.

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Come Flai Cgil continuiamo a richiedere ancora  il riconoscimento della residenza fittizia per i migranti, requisito indispensabile per il permesso di soggiorno, quindi per non essere sfruttati dai caporali, per veder rispettati i propri diritti, per poter prendere in affitto una casa , pretendere un contratto di lavoro , usufruire dell’assistenza sanitaria.

Siamo accanto non solo ai lavoratori agricoli  che da troppo attendono un’amministrazione comunale che nega la residenza fittizia.  

La stessa contempla la possibilità che in essa siano registrati , oltre ai cittadini che hanno fissato la propria dimora abituale nel Comune, anche le posizioni relative alle persone senza fissa dimora che hanno stabilito nel Comunque il proprio domicilio.

L’iscrizione anagrafica non è un provvedimento concessorio, ma è un diritto per il cittadino è un obbligo per l’ ufficiale anagrafe.

Parla il Segr. Gen. Flai Brindisi Cosimo Della Porta “In questi anni , sul nostro territorio, ci siamo continuamente confrontati con abusi di ogni sorta a danno delle persone che arrivano nel nostro paese o che vi vivono da molti anni senza riuscire mai a regolarizzare la propria situazione. Il nostro paese che convoglia ogni persona che entra in Europa nella speranza di un futuro migliore scappando dalla guerra, dalla fame o da chissà quale malvagia angheria, poco importa all’opinione pubblica che si tratti di macchine per far soldi a imprenditori senza scrupoli.”

Ed ancora  “Si dimenticano del tutto le centinaia di migranti che da decenni vivono a Brindisi e provincia che contribuiscono a portare avanti con noi la nostra già debole economia . Del tutto scomparso dall’immaginario comune è il senso dell’umano : vite in strutture o in baracche fatiscenti per un lavoro sfruttato e mal pagato . È normale , infatti, che essi non abbiano un lavoro dignitoso, una  casa, non abbiano cure e diritto a tutte le tutele previdenziali. La  Flai-Cgil da sempre è a fianco  dei lavoratori che subiscono profonde ingiustizie. Tra i diritti lesi , i più odiosi sono quelli legati alle doppiezze della burocrazia, l’iscrizione anagrafica , ossia l’inserimento nelle liste della popolazione residente di un determinato Comune e lo status di residenza che ne consegue sono sia un diritto sia un dovere dell’anagrafe di procedere , in presenza dei presupposti di legge, all’ iscrizione richiesta , sia un dovere cui i cittadini italiani e gli stranieri regolarmente soggiornanti nel territorio sono chiamati a ottemperare.

SEGR. GEN. FLAI BRINDISI

   COSIMO DELLA PORTA


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