Approvata in Commissione Ambiente la proposta di legge per l’applicazione pianificata del fuoco prescritto. Casili (M5S): “Misura efficace per prevenire incendi boschivi”
Approvata all’unanimità in V Commissione Ambiente la proposta di legge a prima firma del vicepresidente del Consiglio Cristian Casili “Norme per l’applicazione pianificata del fuoco prescritto”, che dovrà ora passare nella IV commissione referente.
La disciplina del fuoco prescritto si attua con l’applicazione esperta, consapevole e autorizzata del fuoco su superfici pianificate, adottando precise prescrizioni e procedure operative, con l’obiettivo di prevenire gli incendi boschivi e tutelare la messa in sicurezza delle zone di interfaccia urbano-foresta. In questo modo è anche possibile favorire la gestione delle risorse pastorali per migliorare la produzione foraggera in pascoli e incolti produttivi e attuare interventi per una gestione razionale dei fuochi pastorali, soprattutto nelle aree ad elevata frequenza di incendi e interventi di carattere colturale in ambito agro-forestale: l’utilizzo del fuoco prescritto è, ad esempio, utile per provvedere all’abbattimento di eventuali cariche patogene.
“La tecnica del fuoco prescritto – spiega Casili – è utilizzata con ottimi risultati già dagli anni ’40 negli Stati Uniti e in Australia e negli anni ‘70 in Spagna, Portogallo e Francia. In Italia la tecnica, applicata in maniera sperimentale dagli anni ‘80 e ‘90, sta riscontrando negli ultimi decenni un rinnovato e crescente interesse da parte di diverse Regioni che la hanno inclusa negli aggiornamenti della normativa e dei Piani AIB, come ad esempio la Campania. Parliamo di una grande opportunità per la Puglia: l’impatto ecologico del fuoco prescritto infatti è di molto inferiore rispetto a quello di un incendio che evolve in maniera incontrollata. Operando nelle stagioni in cui la fauna non nidifica, con temperature dell’aria basse e un’alta umidità del suolo, il fuoco procede con intensità e severità molto basse, liberando meno fumo e inquinanti, e non altera le caratteristiche del suolo. In questo modo si consuma solo una piccola frazione della vegetazione, quella più infiammabile, e si lascia integra la restante parte. Di conseguenza, in caso di incendio estivo, le squadre antincendio si troveranno a fronteggiare, nelle zone preventivamente trattate con fuoco prescritto, fronti di fiamma meno intensi che possono essere controllati con maggiore facilità e minori rischi”.
La proposta disciplina la materia prevede, in primo luogo, che per ogni azione di fuoco prescritto debba essere elaborato un progetto, documento tecnico indispensabile per ottenere l’autorizzazione regionale, redatto da un tecnico agronomo o forestale. Tutto il personale coinvolto nei diversi ruoli della progettazione ed esecuzione dovrà essere preventivamente formato, attraverso appositi corsi. Il progetto di fuoco prescritto valuta preliminarmente i diversi elementi che possono influenzare il comportamento delle fiamme, sfruttandoli a proprio vantaggio e sulla base di questa valutazione vengono poi scelte le tecniche e le modalità di accensione più appropriate. L’applicazione del fuoco prescritto rispetterà specifiche Linee Guida che saranno predisposte dalla Giunta regionale, nelle quali saranno indicati gli accorgimenti necessari per conseguire gli obiettivi stabiliti nel progetto, riducendo al minimo gli effetti indesiderati sulle componenti ecosistemiche e per condurre l’intervento in sicurezza e nel rispetto dei vincoli ambientali, paesaggistici o culturali.
“Gli incendi boschivi – conclude Casili – sono una delle principali piaghe della nostra regione e ogni anno privano la Puglia di ettari di bosco. Con questa proposta possiamo evitare ulteriori danni al nostro territorio. Parallelamente svilupperemo programmi di comunicazione e coinvolgimento attivo della cittadinanza sui temi della prevenzione incendi e dell’autoprotezione”.