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DIALOGO SOCIALE E CONCERTAZIONE, PERCORSI DA CONDIVIDERE PER L’APPROPRIATEZZA DELLE POLITICHE SOCIALI

Il Coordinamento Politiche Sociali Cisl Taranto Brindisi, riunito in data odierna, presieduto dal segretario generale Gianfranco Solazzo, ha passato in rassegna la serie di criticità presenti nel territorio in materia di welfare, che sono oggetto di intensa iniziativa vertenziale sindacale anche unitaria, mettendo a fuoco altresì un possibile scenario post-pandemia e prefigurando i possibili interventi pubblici previsti dal PNRR che, però, al momento risultano ancora relegati nelle 269 pagine dello stesso Piano.

Per nulla azzerati i rischi di una ennesima recrudescenza del Covid-19, pur in presenza di coperture vaccinali significative che, a dire di molti, non escludono la somministrazione di terze dosi, il Coordinamento manifesta grande preoccupazione, appunto, per le mancate comunicazioni concernenti le risposte progettuali del PNRR, ad esempio sui versanti della coesione sociale, della salute, della scuola, dei trasporti, ovvero di quei gap infrastrutturali Nord-Sud i cui LEP (livelli essenziali dalle prestazioni) fin dalla riforma sul federalismo fiscale del 2001 non sono mai stati definiti.

Ed anche il recente Decreto n.77 del 31 maggio scorso,  sulla governance del PNRR, rimanda la ricognizione dei gap infrastrutturali a novembre 2021.

Dai dati pubblicati sulla stampa, solo in Puglia risultano 700mila esami in Lista di attesa mentre le Asl di Taranto e di Brindisi non forniscono, benché sollecitate, risposte su come far fronte a detto fenomeno sul piano territoriale, anche per  le rispettive sofferenze sul piano dei bilanci.  

Le Asl, ha insistito il Coordinamento, devono rispettare quanto hanno sottoscritto nei due Protocolli d’Intesa con i quali sono state costituite le c.d. Cabine di Regia, confrontandosi tanto sulla loro reale offerta sanitaria e socio-sanitaria ospedaliera e territoriale, quanto sui problemi reali del post-Covid, che riguardano, tra l’altro, il riordino dei Presidi ospedalieri, con posti letto, professionalità e organici adeguati.  

Quanto alla Scuola, dopo i primi proclami della Regione Puglia, non c’è più traccia dell’istituzione dei TOSS (Team Operatori Sanitari Scolastici) elementi essenziali per garantire il rientro in sicurezza e in materia di  prevenzione.

Ma in caso malaugurato di nuova pandemia, esistono oggi le condizioni per affrontarla facendo tesoro dei tanti errori anche recenti?  

Con riferimento alle RSA e RSSA, le condizioni degli anziani ospiti/pazienti costituiscono per il sindacato ulteriore terreno di impegno, per l’importanza e la complessità che le caratterizza, esercitando il ruolo di tutela dei diritti e della dignità degli utenti, per la maggior parte anziani tra i più fragili. 

Il Coordinamento ritiene che i problemi vadano sempre affrontati e risolti con il dialogo sociale e con la concertazione, tanto più che la negazione di tali percorsi ha determinato, negli ultimi anni, scelte unilaterali delle istituzioni, come il piano di riordino ospedaliero e quello di rientro finanziario della Regione Puglia, che hanno nuociuto pesantemente ai territori di Taranto e di Brindisi – riduzioni di terapie intensive, di posti letto, chiusura reparti, di ospedali, ecc. – con l’aggravante di essere stati, successivamente, penalizzati dalla pandemia.  

 

Per il bene delle comunità e la trasparenza delle politiche sociali e in particolare della tutela della salute, le Organizzazioni Sindacali devono essere messe in condizioni di svolgere il loro ruolo di rappresentanza dell’utenza. 

In tema di Servizi Sociali l’esigenza è quella di far valere le regole della concertazione che, in questo caso, derivano da leggi e regolamenti nazionali e regionali e ribaditi nei Protocolli di concertazione sottoscritti a conclusione della predisposizione di ogni singolo Piano Sociale di Zona. 

Tuttavia non tutti gli Ambiti rispettano queste regole e si impiega troppo tempo prezioso a sollecitare la concertazione, mentre proseguono i tagli a servizi essenziali come l’ADI e il SAD alle persone più fragili ed oltremodo impegnativi risultano anche i confronti sul versante dell’accoglienza agli immigrati.

Il Mezzogiorno continua ad essere penalizzato dalla persistente dualità Nord-Sud e i dati ufficiali (Corte dei Conti, Istat…) indicano chiaramente che le risorse sottratte al Sud vanno a finanziare il Nord. 

Questo è il macro problema da cui partire, anche per comprendere se la progettualità e le ricadute del PNRR seguiranno lo stesso schema, quello cioè delle politiche perequative risultate finora fallimentari, in presenza del grave rischio di una autonomia differenziata che, purtroppo, da più parti viene caldeggiata ma costituirebbe per l’Italia  una deriva assoluta giacché oltre a dividere il Paese accentuerebbe le precarietà del Mezzogiorno.

                                                           Coordinamento Politiche Sociali Cisl Taranto Brindisi

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