“I dati sul reddito e sulla pensione di cittadinanza relativi alle province di Bari, Brindisi e Taranto si aggiornano, indicando un costante incremento sul fronte dei beneficiari delle misure.
I nuovi dati diffusi dall’Osservatorio Inps sono aggiornati all’8 giugno e riferiscono che sono 147.397 le persone coinvolte sia per il reddito che per la pensione di cittadinanza nel mese di maggio 2021 relativamente alle province di Bari (72.997 per il reddito, 4.040 per la pensione), Brindisi (23.863 relativamente al RdC e 912 per la pensione), infine Taranto con 44.012 beneficiari di reddito e 1.573 per la pensione di cittadinanza. Il dato totale relativo alla Puglia tocca quota 276.533 persone coinvolte, rispettivamente 264.347 per il reddito e 12.186 per la pensione di cittadinanza. L’ulteriore misura introdotta per far fronte alle difficoltà della pandemia da Covid 19 è il Reddito di Emergenza con 122.408 beneficiari in Puglia, di cui 32.802 nella provincia di Bari, 12.196 nella provincia di Brindisi e per concludere 16.550 nel Tarantino”. Lo fa sapere con una nota il parlamentare pugliese del M5S Giovanni Vianello, che rilancia alcuni dati relativi alle misure introdotte dal M5S per contrastare la povertà in Italia. “È stato ribadito sempre dall’Inps nelle ultime ore che la pandemia ha purtroppo contribuito a diffondere povertà non solo nel Mezzogiorno ma anche al Nord dove nel 2020 si registra la crescita più ampia. A fronte di questo fenomeno peró vi è un dato da sottolineare: lo scorso anno il valore dell’intensità della povertà assoluta si è ridotto dell’1,6%. Questa dinamica, come l’Istat evidenzia, è frutto anche delle misure messe in campo a sostegno dei cittadini, ossia reddito e pensione di cittadinanza, reddito di emergenza, e anche l’estensione della cassa integrazione guadagni. Non è ancora sufficiente ma è innegabile che finalmente in Italia ci siano positive misure a sostegno del reddito che prima non esistevano”, sottolinea Vianello che conclude: “Credo sia evidente ormai da mesi non solo l’importanza di mantenere in piedi queste misure ma di migliorarle ulteriormente, e inoltre ora sarà necessario concentrarsi anche sul salario minimo perché abbiamo il dovere intervenire su tutti quei lavoratori che, malgrado abbiano un impiego, continuano a non vivere un’esistenza libera e dignitosa”.