Come Movimento NO TAP/Snam della Provincia di Brindisi non possiamo fare altro che sorridere per ultime uscite esilaranti del Consigliere regionale Fabiano Amati dal momento che è riuscito finanche a portare TAP e Snam in audizione nella commissione “Programmazione, Bilancio, Finanze e Tributi” del Consiglio regionale pugliese convocata, manco a dirlo, dal presidente della commissione, lui in persona, lo stesso Fabiano Amati.

Infatti non finisce mai di stupire il nostro Consigliere regionale con le sue affermazioni e le sue iniziative in perfetto stile di “esperto tuttologo navigato”.

Non ci stupisce più invece per quella sua attenzione “ossessiva” che ha nei confronti di TAP e Snam perché ormai è chiaro che vorrebbe sfruttare la situazione mettendo in piedi una sorta di mutuo soccorso tra lui, TAP e Snam che da una parte vede in prospettiva l’alleggerimento della posizione di TAP nel processo a suo carico per le malefatte in quel di San Foca e di Snam per quanto riguarda invece il grave danno ambientale che ha fatto a Tuturano in località Torre Rossa (danno che lo stesso Amati ha riconosciuto in Consiglio Regionale) in cambio di una “elemosina” gentilmente concessa da TAP e Snam al territorio pugliese affinché lui poi ne possa trarre personali vantaggi ai fini di consenso elettorale.

E’ chiaro che TAP e Snam non potevano declinare l’invito istituzionale per gli ovvi motivi facilmente intuibili per cui le stesse multinazionali del gas non potevano non dare in quella sede almeno una parvenza di impegno per i prossimi anni a venire tant’è che si sono limitate a proporre una serie di investimenti “volontari” per un massimo di 30 milioni di euro che, a detta loro, potrebbero essere rilevanti per le istituzioni e le comunità, con ricadute socio-ambientali e occupazionali nei territori.

Molto verosimilmente i 30 milioni di euro saranno “una tantum” e se spalmati sui territori sarebbero minuzzoli insignificanti per cui facciamo fatica a immaginare se davvero queste somme, dello stesso valore di un piatto di lenticchie scaldato, siano davvero efficaci rispetto alle importanti ambizioni di rilanciare i territori puntando, come dicono loro, su decarbonizzazione, sviluppo dell’idrogeno, mobilità sostenibile, efficientamento energetico e ricerca che sarebbero le macro aree verso le quali si rivolgono gli investimenti “volontari” di Tap-Snam nel territorio pugliese così come le stesse hanno annunciato in commissione regionale.

Ma un annuncio è solo un annuncio; a maggior ragione perché in quell’ annuncio di TAP e Snam c’è tanta approssimazione e tanta faciloneria.

Tutto lascia apparire in palese evidenza che si tratta di un qualcosa che è praticamente impossibile da realizzare, anche in funzione del fatto che su quei 30 milioni di euro (pochi, maledetti e subito) tutti vorranno assaltare la diligenza nel parapiglia generale, nel goffo tentativo di accaparrarsi le briciole.

Si, senza dubbio saranno buone intenzioni ma come tutti sanno le strade dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni per cui alcune riflessioni è bene tenerle in debito conto.

Ciò nonostante tra fumo negli occhi, specchietto per le allodole, la classica carotina o altro di simile non sapremmo che scegliere.

Di sicuro dietro questa storia c’è la miseria umana di chi crede agli asini che volano e la meschinità subdola di chi, per reconditi motivi, vuol far credere che gli asini volano.

E nel momento in cui il mondo va verso a una drastica riduzione delle fonti fossili, nel momento in cui il recente rapporto ONU, firmato da un panel di scienziati climatici che verte su un punto centrale per la transizione energetica globale, punta il dito contro il gas metano perché è un gas climalterante 80 volte più potente della CO2, il geniale Fabiano Amati porta TAP e Snam nella prima commissione consiliare, da lui stesso presieduta, per discutere del sesso degli angeli.

TAP e Snam sanno molto bene di essere in difficoltà per le prospettive future perché TAP arriva oltre tempo massimo e Snam si deve accontentare di gestire il gas disponibile che c’è e che ogni anno va inesorabilmente a diminuire nei consumi, nella consapevolezza che per il gas metano il futuro volge all’epilogo che per certi versi già da tempo era segnato.

E’ con molto piacere che cogliamo l’occasione per segnalare all’ arguto Consigliere regionale Fabiano Amati che sul sito transparency.entsog.eu, il sito ufficiale dove le TSO (aziende di trasporto gas) devono dichiarare alla UE le quantità di gas giornaliere che entrano o escono dall’Europa con le relative tariffe, è riportato che il gas che entra da Tarvisio, cioè dall’Austria, costa 0.012 € per Euro/(kWh/h)/d come quello in entrata da Passo Gries (dalla Svizzera); in Austria costa addirittura 0.007 € mentre il gas di TAP in uscita da Melendugno costa 0.08 per Euro/(kWh/h)/d.

All’esperto tuttologo Fabiano Amati non può certamente sfuggire che il gas di TAP costa il 700% in più rispetto al gas delle altre forniture.

Mica Fabiano Amati si è prima informato e magari dopo ha convocato l’audizione in commissione per chiedere conto a TAP e Snam di adoperarsi da subito per fare abbassare il prezzo delle bollette del gas… mai sia!

La sua priorità era quella di convocare le due multinazionali per chiedere l’elemosina, come se i cittadini pugliesi fossero dei mendicanti.

E Fabiano Amati, saprà che a settembre riprenderà il processo a TAP che è accusata di aver provocato gravi danni ambientali e per le palesi violazioni procedurali nella costruzione del pozzo di spinta a San Basilio nel quale processo la Regione Puglia, di cui lui è anche un illustre Consigliere regionale, è stata ammessa come parte civile.

E visto che lui è un attento e solerte politico del territorio brindisino certamente saprà tenerne conto e saprà decidere finalmente da che parte stare: se stare dalla parte della Istituzione Regione Puglia di cui lui è rappresentante o se dimettersi da Consigliere regionale e stare dalla parte delle due multinazionali: come per dire… delle due l’una.

Insomma… un altro giro a vuoto, l’ennesimo, dell’ammirevole Consigliere regionale Fabiano Amati su un argomento del quale lui non è minimamente afferrato, ma manco alla lontana.

Anzi continua imperterrito parlarne solo per sentito dire.