BRINDISI.L’inutile TAP arriva e in cambio aumentano le bollette del gas.
Il Movimento NO TAP/Snam della Provincia di Brindisi da tempo metteva anche in guardia che con l’arrivo dell’inutile gasdotto TAP non ci sarebbero state mai le condizioni reali per fare abbassare il prezzo del gas nelle bollette.
Eppure c’erano tanti “benpensanti” in giacca e cravatta che in politica hanno vissuto e vivono tuttora di espedienti, che propagandavano il TAP come la soluzione al “caro bollette” del gas.
E non è casuale che molti di questi, altolocati e “benpensanti”, siedono pure nelle aule parlamentari.
Purtroppo in tanti hanno creduto alle favole propinate da TAP, da Snam e da questa manica di “politicamente” ottusi e si sono fatti cogliere di sorpresa dal più classico dei modi concepibili di illudere la gente.
Infatti, a dimostrazione di quanto le favole fossero vere, dal primo luglio è arrivata la stangata e il gas aumenterà del 15,3% così come comunicato da Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente).
L’aumento riguarderà anche il prezzo della luce che salirà del 9,9% che per certi versi si incrocia col gas per via della produzione di energia elettrica da gas metano.
Il presidente dell’authority di settore Arera, Stefano Besseghini, in una intervista al quotidiano la Repubblica, sostiene che i responsabili di tale aumento sono il prezzo del gas sui mercati internazionali e i diritti per le emissioni di CO2 ovvero il mercato europeo per la compravendita di quote di inquinamento.
Ma importa davvero poco il patetico tentativo di arrampicata sugli specchi fatto dal Presidente di Arera.
Secondo i dati ufficiali di Snam di gas in Italia ce n’è in sovrabbondanza rispetto al fabbisogno nazionale e quindi qualche riflessione bisogna assolutamente farla.
Se in prospettiva riconduciamo tutto alle perdite economiche delle multinazionali che gestiscono il mercato di approvvigionamento, trasporto e distribuzione del gas troveremo sicuramente le risposte a tutte le domande che inevitabilmente nascono spontanee.
E dato che tutti i contratti di approvvigionamento di gas naturale di lungo periodo sono del tipo “take or pay” ovvero con la clausola ai sensi della quale l’acquirente è tenuto a corrispondere comunque, interamente o parzialmente, il prezzo contrattuale del gas anche nella eventualità che non ritiri o non consumi il gas va da se che se non c’è domanda di gas rispetto a una disponibilità di gas, che comunque va pagata al fornitore a prescindere, qualcuno già si sta scervellando per come fare per attutire quanto più è possibile il colpo scaricando i costi di questa operazione sugli utenti che, a stima delle associazioni dei consumatori, peserà per circa 200 euro per famiglia.
Poi c’è anche la questione degli investimenti già avviati per la costruzione di altri inutili gasdotti, come quello della Rete Adriatica, che da Brindisi (c.da Mataggiola) va a Minerbio nei pressi di Bologna con l’intento di raddoppiare la capacità di trasporto di gas (strettamente legata alla potenziale quantità di gas annunciata da TAP) nel momento in cui l’Unione Europea è a un passo per non finanziare più i gasdotti con soldi pubblici perché il metano oggi rappresenta la più pericolosa minaccia al clima del pianeta ed è uno dei tanti motivi per il quale la stessa UE ha concordato con gli Stati membri di ridurre le emissioni climalteranti del 55% al 2030 per renderle neutre entro il 2050.
Ed è naturale che qualcuno, convinto di poter fare il furbo, stia già pensando a come recuperare i soldini già investiti e già impegnati per la costruzione di altre inutili infrastrutture di trasporto di gas.
Tra queste infrastrutture palesemente e perfettamente inutili è centrale di compressione di Case Pente a Sulmona che qualche mente perversa ha pensato di costruire addirittura in una zona di altissimo pregio naturalistico e paesaggistico oltre che in una zona ad altissimo rischio sismico.
Ma bastava solo farsi una capatina sul sito transparency.entsog.eu, il sito ufficiale dove le TSO (aziende di trasporto gas) devono dichiarare alla UE le quantità di gas giornaliere che entrano o escono dall’Europa con le relative tariffe già per schiarirsi le idee.
Sul sito è riportato infatti che il gas che entra da Tarvisio, cioè dall’Austria, costa mediamente intorno a 0.012 € per Euro/kWh/h/d come quello in entrata da Passo Gries (dalla Svizzera); in Austria costa mediamente addirittura intorno a 0.007 € mentre il gas di TAP in uscita da Melendugno mediamente costa intorno a 0.08 per Euro/kWh/h/d.
Non può certamente sfuggire che il gas di TAP costa il 700% in più rispetto al gas delle altre forniture.
Non si dimentichi che di recente il Governo italiano ha anche confermato e autorizzato il Poseidon – East Med, ancora più inutile del TAP, che dalle coste israeliane sbarcherà a Otranto.
Anche questo gasdotto, se davvero realizzato anch’esso abbondantemente oltre tempo massimo, non farà altro che aumentare ulteriormente l’offerta rispetto ad una domanda che in Italia e in Europa è costantemente in diminuzione per i motivi che sono facili da intuire.
Le opere più sono inutili e più costano ma la cosa peggiore che quei costi sono tutti accollati agli ignari cittadini.
Queste sarebbero alcune delle tante riflessioni e ce ne sono delle altre ma per questioni di spazio e di opportunità sarebbe bene sviluppare in un secondo momento.
Movimento NO TAP/Snam della Provincia di Brindisi