A Brindisi, al Palazzo Granafei Nervegna, si apre la mostra Della Gentilezza e dell’Audacia
Di violenza di genere non si deve parlare solo a novembre, non possiamo più permettercelo. Il lavoro di sensibilizzazione su un tema ancora troppo attuale deve essere costante e rivolto a tutti, uomini e donne, adulti e bambini, con l’obiettivo comune di agire sugli aspetti culturali, ancora troppo radicati nella società.
Anche per questo è importante l’arte, un potente veicolo, un mezzo di comunicazione che non necessita di conoscenze o titoli di studio per arrivare dritto all’obiettivo. Ed è con questa convinzione che il 22 luglio a Brindisi, presso le sale del Palazzo Granafei Nervegna, si aprono le porte della mostra “Della Gentilezza e dell’Audacia“, a cura di Ilaria Caravaglio e Valeria Gatti.
Una collettiva che avrebbe dovuto essere inaugurata lo scorso 25 novembre, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne ma che, a causa delle restrizioni legate all’emergenza Covid19, ha visto il “tradizionale” vernissage alla presenza di artisti, ospiti e relatori lasciare spazio ad un opening vistuale, in diretta streaming, con la promessa di una presentazione al pubblico non appena fosse stato possibile.
A dirla tutta, mai come in questo momento storico il problema della violenza domestica si fa sentire poiché non solo non è superato ma, anzi, è alimentato dalla pandemia che, in tutto il mondo, costringe molte donne a stare in casa con uomini maltrattanti, in spazi che, da rifugi sicuri, si trasformano in prigioni dalle quali fuggire diventa impossibile.
10 le artiste invitate a raccontare i volti della violenza, attraverso lavori dai soggetti più o meno espliciti e dalle tecniche eterogenee, dalla pittura all’installazione, passando per la fotografia, il disegno, la videoarte.
Ed è così che Flavia Bigi, Giovanna Bozzi, Giulia Cristofaro, Valentina D’Andrea, Tania Medico, Francesca Romana Pinzari, Margherita Ragno, Toni Ripa, Beatrice Scaccia, Francesca Speranza hanno accettato un invito a presentare a Brindisi opere realizzate nel corso della loro carriera artistica; un dato importante, questo, che deve farci riflettere, perché il desiderio delle curatrici sarebbe stato quello di invitare anche artisti uomini a presentare opere sul tema, ma la verità è che raramente l’artista uomo affronta questa tematica, se non su esplicito invito. Possiamo però augurarci e sperare in una prossima edizione della mostra con artisti uomini, come un buon proposito, come un’evoluzione collettiva.
Intanto l’appuntamento per l’inaugurazione è per giovedì 22 luglio alle 18.30, alla presenza delle artiste e delle curatrici; il percorso della mostra sarà strutturato in osservanza del distanziamento e gli ingressi saranno contingentati. Ad impreziosire l’apertura delle porte ci sarà anche un intervento dell’attrice Agnese Perrone che leggerà i testi -di Lorenzo Centonze- che sono stati inseriti nella versione video della mostra, realizzata lo scorso novembre. E non è tutto, perché l’introduzione alla mostra avverrà nel giardino antistante la Caffetteria Letteraria al piano terra del Palazzo, che riapre i battenti dopo mesi di chiusura in una nuova veste e nella cui programmazione culturale, si inserisce questa mostra come progetto di apertura.
La mostra, con il patrocinio del Comune di Brindisi, si inserisce nel fitto calendario di eventi dell’estate brindisina e sarà aperta al pubblico fino al 31 agosto 2020, tutti i giorni dalle 9.00 alle 20.30.
Per la realizzazione della mostra si ringraziano gli sponsor Impresa Mamma ed Essenne Tipografia. Un ringraziamento va anche a chi ha reso possibile, lo scorso novembre, la versione virtuale della stessa: per gli interventi Isabella Lettori, Assessora alle Politiche Sociali del comune di Brindisi, Anna Maria Calabrese Presidente della Commissione pari opportunità, Francesca Bottazzi di Impresa Mamma, Lia Caprera presidente dell’associazione Io Donna, Giuditta Massari, Mimmo Greco per riprese e montaggio video, Lorenzo Centonze per i testi, Agnese Perrone per la voce, i Radiodervish per il brano “Velo di sposa”, Purerock studios di Giovanni Surace.