I GIOVANI POSSONO ANDARSI A FAR BENEDIRE O RACCOMANDARE?

“Aspettavamo di essere smentiti all’atto pratico. Aspettavamo – per intenderci – delle prove del concorso Arpal inattaccabili perché davvero una grande opportunità di lavoro per migliaia di giovani e disoccupati pugliesi e non quel mercimonio politico-elettorale. E, invece, ci ritroviamo di fronte a un concorso che presenterebbe (a detta di alcuni candidati che ci hanno avvicinato e che annunciano ricorsi, ma anche di alcune notizie di stampa) grandi falle organizzative e un test con domande più ‘pop’ (dal chi è il doppiatore di Toy Story a chi ha scritto ‘Le cronache del freddo e del fuoco’) e che di vera cultura generale.

“Il pesce, si sa, puzza dalla testa e per anni siamo rimasti inascoltati quando abbiamo sostenuto che il direttore generale (figura tecnica) di un’agenzia cos? importante non poteva essere scelto solo per meriti ‘politici’ per aver con una sua lista (Popolari per Emiliano) contribuito a una vittoria elettorale. Nulla contro le persone ma è evidente che con questo sospetto d’origine, la trasparenza, l’imparzialità e l’equità di prospettive di accesso al lavoro dei nostri giovani si vanno a far benedire!… o a raccomandare!

“Anche questa volta, dopo averlo importunato senza ricevere risposta sulle nomine dei Capi Dipartimento, non ci rimane che scrivere al ministro Brunetta per sapere come coniuga il suo concetto di ‘efficienza nella Pubblica Amministrazione’ con quello che accade all’ARPAL PUGLIA e alle procedure concorsuali in atto.”