Prosegue il programma «Visioni», la rassegna di visite guidate e performative dedicata all’arte e alla storia di Brindisi: nono appuntamento la visita al Tempio di San Giovanni al Sepolcro, uno dei tesori più preziosi della città, giovedì 15 luglio con partenza dall’Infopoint di Palazzo Granafei-Nervegna alle ore 19

La partecipazione è gratuita con prenotazione al T. 0831 229 784 oppure sulla pagina di Eventbrite.it all’indirizzo https://bit.ly/35VCcWg.

L’iniziativa fa parte di un progetto di animazione on-site, cui partecipano il Comune di Brindisi e la Fondazione Nuovo Teatro Verdi, che la Regione Puglia promuove per qualificare e potenziare il servizio di informazione e accoglienza turistica svolto dagli uffici Infopoint della rete regionale, e integra il percorso di destinazione avviato dall’assessorato comunale al Turismo, marketing territoriale e creatività per ridisegnare l’identità della città in chiave turistica.

L’appuntamento propone un viaggio tra i segreti del Tempio di San Giovanni al Sepolcro, il monumento simbolo della città in epoca medievale, un luogo di congiunzione tra Brindisi e l’Oriente cristiano secondo la perfetta corrispondenza tra la pianta circolare dell’edificio e l’Anastasis di Gerusalemme, la Basilica del Santo Sepolcro voluta dall’Imperatore Costantino nel 326 d.C., perché qui sua madre, Santa Elena, scoprì le reliquie della Croce. Se questa ha un diametro di trentasei metri, quella brindisina è ridotta della metà, diciotto metri, e costituisce uno dei maggiori casi architettonici di riproposizione e memoria dei modelli gerosolimitani. Un universo di simboli cristiani e non, tra architravi, stipiti e portali, il tempio è come un libro che racconta. Non c’è turista, cittadino o passante che non sia catturato dalla sua bellezza.La visita si conclude tra le note del violino di Isabella Benone, una magia nel cuore del colonnato del tempio con brani di grande presa espressiva che spaziano dal repertorio classico a quello moderno creando inediti percorsi tematici. Un girotondo tra musica e storia, un rincorrersi tra note e suggestioni, un balzo e rimbalzo tra memoria e segni d’arte. Due mondi che si incontrano intrecciandosi, due linguaggi che imparano ad ascoltarsi, due suoni diversi da accordare.