“Non solo quanto è stato speso, ma come sono stati spesi, nel 2020, i 369 milioni di euro dalla Regione Puglia per il Covid. Non vogliamo sembrare eccessivamente puntigliosi nella richiesta, ma anche in questa seconda seduta di Commissione non siamo stati soddisfatti pienamente dalle risposte ricevute.

Certo non chiediamo che il direttore regionale della Protezione civile, dott. Lerario, o i tecnici dell’Assessorato portino le fatture, ma una rendicontazione analitica s?, perché possano fugare i sospetti che ci fanno essere ‘malpensanti’ quando sosteniamo che in nome del COVID ci si è avventurati in spese allegre. Da un primo esame di oggi appare evidente come la Puglia, contrariamente agli indirizzi dello Stato, abbia investito poco e niente nell’assistenza domiciliare, dell’infermiere di famiglia e nel supporto ai medici di famiglia.

“Fratelli d’Italia ha sempre sostenuto, e questo mancato investimento nell’assistenza domiciliare avvalora le nostre tesi, che in Puglia si è registrata una mortalità Covid più alta perché la presa in carico assistenziale del soggetto COVID POSITIVO avveniva con ritardo e in condizioni cliniche compromesse per carente assistenza nelle fasi di esordio della malattia. Per questo siamo ‘malpensanti’, ma sta ora al presidente Emiliano dimostrare che ci sbagliamo rendicontando analiticamente e non per macro-aggregati la spesa sostenuta e solo dopo potremo esprimere un giudizio definitivo. Per questo ringraziamo il presidente della Commissione Amati che ha ben compreso la giustezza della nostra posizione e sostenuto la nostra richiesta.”.