Lasciamo stare il linguaggio offensivo usato per definire gli aderenti il cui elenco è da tempo pubblico.

Certo, ho contribuito a fondare Left assieme a tante e a tanti altri, l’ho presieduta per anni. Ma farla apparire come l’associazione composta da accoliti e non da un gruppo di persone ognuno con il suo spessore culturale, politico, sociale e lavorativo, è una offesa alla intelligenza di molti e al buon senso. E poi da qualche mese ha una presidentessa che mi ha sostituito. Un comunicato denso di dietrologie e di sessismo, come se Alessandra Amoruso, in quanto donna non potesse rappresentare, con autonomia, l’associazione, e non è così. Chi la conosce lo sa e molti degli estensori del comunicato la conoscono bene. Dovreste porgerle le scuse almeno per questo, ma sarà lei stessa a rispondere per l’associazione quando lo riterrà opportuno. Così come penso che Left continuerà la sua attività di denuncia e di proposte. Per quanto mi riguarda vi parteciperò per continuare a dare il mio contributo. Non ho mai avuto bisogno di nascondermi dietro sigle o associazioni per esprimere i miei pensieri.

Sono lo stesso Carmine Dipietrangelo che contribuendo a costituire la lista di Liberi e Uguali, nelle ultime elezioni amministrative, ha consentito di sedere così numerosi sugli scranni del consiglio a tanti smemorati ed ha permesso all’Ing. Rossi di diventare sindaco. Vorrei ricordare che la nostra lista raggiunse circa il 4% dei consensi poco distante dal 6% di Bbc. Percentuale decisiva per andare al ballottaggio.

All’epoca Carmine Dipietrangelo è convenuto, è stato utile, non era né quello che ha inondato la città di carbone (quanto potere!) né quello del ribaltone. Ho cercato di dare il mio contributo con disinteresse e lealtà ma presto mi sono accorto che si stavano rimuovendo tutti gli impegni elettorali e programmatici assieme condivisi e sottoscritti. Chi ha fatto politica per tanto tempo è in grado di valutare in poco le direzioni prese. Deluso, come tanti altri, mi sono fatto da parte e comunicato a tutti le mie intenzioni. Mandai un messaggio al sindaco nella chat della maggioranza che potrà essere riletto dai rappresentanti di Bbc. Spiegavo i motivi per cui già un anno fa mi sono fatto da parte. Presi le distanze nel momento in cui Rossi e il segretario del Pd, quest’ultimo in un non lontano passato impegnato ed eletto nelle liste di Antonino, riproponevano nuovi equilibri politici da rispettare. Avvertivo che si stava privando Brindisi di qualsiasi speranza di cambiamento ripristinando dinamiche e scelte da vecchia politica paralizzando la città e incattivendone il dibattito pubblico. Il messaggio è mia intenzione renderlo pubblico. Le mie sensazioni si sono purtroppo materializzate. 

Una maggioranza politicamente rinsecchitasi, priva di respiro e futuro politico, ha preferito cedere, amalgamandosi al peggio del passato, agli arruffoni, ai singoli consiglieri e a strani portatori di interessi. Alcuni protagonisti della residua maggioranza sono diventati delle vere e proprie macchiette. Io continuo a fare politica, perchè per me fare politica è dedicarmi al territorio e alla sua crescita. Lo faccio come iscritto a Left ma soprattutto come vitivinicoltore che, assieme ad altri amiche e amici, sta cercando di dare un contributo alla valorizzazione del vino di Brindisi. Un impegno che mi occupa a tempo pieno per la cura che è necessaria in ogni dettaglio. Ho un’età che mi consente distacco e disinteresse rispetto alle dinamiche del politicume brindisino da cui mi sento lontanissimo e a cui i cosiddetti rinnovatori e visionari si sono presto omologati, ma se venite a trovarmi in campagna mi troverete a potare, ad innaffiare, a tenere rapporti commerciali, a far quadrare i conti. I risultati vengono e questo mi rende orgoglioso e sereno. 

Nell’occasione, se avrete la bontà di dar seguito all’invito, visto che alcuni di voi non sono di Brindisi, vi farò dono oltreché di un calice di buon vino, del mio libro in cui si parla del carbone e del ribaltone. Sono state dette molte inesattezze e parole fuori luogo, dettate forse dalla disperazione di un gruppetto lontano dalla città vera, dai suoi bisogni e potenzialità, composto e gestito da legami familiari e non solo. In tre anni non si è concluso un bel nulla e con una certa buffa autoreferenzialita’ si giudicano uomini e fatti del passato per non dare risposte al presente di cui voi e solo voi avete la responsabilità.

Vi siete chiusi in voi stessi con la convinzione di essere depositari del vero e di saper tutto ma dubito che oltre il recinto che vi siete costruiti qualcuno la pensi come voi. Se vi abbassaste a fare una passeggiata in città e tra la gente che vive in difficoltà lo apprendereste direttamente.

Io non posso che far altro che rinnovarvi il messaggio con cui vi ho salutato da tempo e rassicurarvi sul fatto che continuerò a occuparmi di Brindisi con quella autonomia di sinistra che è stata la mia vita e la mia storia politica.

Carmine Dipietrangelo