BRINDISI.Antonino (PRI):Una proposta di legge per il pronto soccorso dell’Ospedale Perrino
L’origine dell’espressione “aerei di Mussolini” è controversa. Secondo alcuni si trattava sempre degli stessi aerei che venivano mostrati al Duce nei vari aeroporti da lui visitati. Secondo altri era stato lo stesso Duce ad utilizzare l’espediente di far passare in rassegna sempre gli stessi aerei in occasione di una visita di Hitler in Italia. L’obiettivo era sempre lo stesso: far credere che si disponesse di molti più aerei di quanti ve ne fossero in realtà.
Un po’ come si intende fare per porre rimedio alla situazione di collasso che caratterizza il pronto soccorso di Brindisi. Il dato da cui partire è la assoluta carenza di personale medico specializzato. A fronte di un organico previsto di 25 medici attualmente vi sono in servizio solo quattro medici in possesso di idonea specializzazione ed altri quattro assunti a contratto. La conseguenza è facilmente immaginabile: ritardi enormi nel fare le prognosi a quanti si rivolgono al pronto soccorso, che a volte durano l’intera giornata e oltre; medici costretti a turni di lavoro massacranti; episodi di intolleranza nei confronti dello scarso personale in servizio. L’espediente trovato dal Presidente Emiliano ricorda quello a cui ricorrevano i gerarchi fascisti: spostare personale medico da altri reparti o, addirittura, richiamare in servizio i medici andati in pensione, a prescindere dalla loro specializzazione. E si badi bene: solo sino al 31 agosto! Come se gli infortuni o le malattie cessassero per magia in autunno. Purtroppo, a differenza di quanto sosteneva PIF per la mafia, le malattie non uccidono solo l’estate e la necessità di ricorrere a cure immediate si presenta in tutti i mesi dell’anno! Un pannicello caldo pare il rimedio escogitato dal Direttore Generale Dottor Pasqualone: quello di rafforzare il personale infermieristico in modo da dare conforto a quanti attendono di essere visitati e avrebbero, semmai, bisogno di una prognosi certa e di solleciti interventi. Di fronte ad una situazione di tale gravità meraviglia l’afonia del Sindaco di Brindisi, che pure rappresenta la massima autorità sanitaria locale.
A nulla servirebbe, a questo punto, l’ennesimo ordine del giorno, il più delle volte destinato a rimanere nel cassetto e a non produrre effetti.
Tanto il Direttore Generale Dottor Pasqualone quanto il Presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Brindisi Dottor Oliva hanno fatto riferimento alla necessità di una legge regionale per porre rimedio a questa situazione non più tollerabile per la popolazione brindisina e che spesso si ripercuote sugli stessi medici in servizio al pronto soccorso, fatti oggetto di minacce o di aggressioni non solo verbali.
Non siamo esperti di diritto sanitario ma se così realmente è ci faremo supportare dai nostri legali per proporre al Consiglio Comunale l’approvazione di una proposta di Legge cosi come previsto dall’articolo 15, comma 2, dello Statuto della Regione Puglia, che testualmente recita “L’iniziativa legislativa può essere esercitata da ciascun Consiglio provinciale, dal Consiglio dell’area metropolitana, da ciascun Consiglio di Comune capoluogo di provincia e da almeno cinque Consigli comunali”.
Il Capogruppo PRI
(Gabriele ANTONINO)