CACCIA, CAROLI: PENTASSUGLIA NON MANTIENE LA PAROLA DATA E IL BRINDISINO E’ UN TERRITORIO A ‘MACCHIA DI STORNO’, SENZA NESSUNA LOGICA
Un territorio, quello Brindisino, non a ‘macchia di leopardo’, ma a ‘macchia di storno’, nel senso che non vi è nessuna logica nella scelta dei Comuni da inserire nella deroga al prelievo, ma solo la volontà dell’assessore all’Agricoltura e Caccia, Donato Pentassuglia, di fare un DISPETTO ai cacciatori e agli olivicoltori.
Un dispetto, peraltro, che ha il sapore anche della presa per i fondelli per quello che mi riguarda, perché prima di predisporre la delibera di Giunta l’assessore mi aveva assicurato il suo impegno a concedere la deroga alla caccia agli storni in tutti i Comuni brindisini, soprattutto per salvaguardare la produzione olivicola, messa a dura prova dalla xylella che ormai ha distrutto buona parte degli ulivi brindisini.
Invece, il 4 agosto scorso, apprendo con sorpresa e non poca amarezza che è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia una delibera che disattende tutti gli impegni presi da Pentassuglia, con me e con le associazioni venatorie, per cui ci sono dentro Comuni sul mare come Polignano e Monopoli e poi quelli subito confinanti come Castellana Grotte e Alberobello-Locorotondo e nel brindisino ritroviamo sulla costa Fasano, Ostuni, Carovigno, Brindisi e all’interno Cisternino, San Vito dei Normanni e Mesagne. E nient’altro. Cos? in questi Comuni si pu? cacciare in deroga, mentre nei Comuni confinanti, anche di pochi chilometri, non lo si pu? fare. Perché? Qual è la logica? L’assessore Pentassuglia non si rende conto che, negli altri Comuni dove non si potrà cacciare, il danno a quel che resta della produzione di olive sarà enorme? A quali pressioni politiche sta rispondendo o a chi è succube tanto da rimangiarsi la parola data ai cacciatori e agli agricoltori?
A questo punto se la delibera non viene immediatamente modificata – ho già richiesto l’audizione di Pentassuglia in Commissione Agricoltura – non solo non si esclude il ricorso al TAR, ma anche una richiesta di risarcimento danni alla Regione Puglia per i danni provocati agli uliveti dagli storni, che non è giusto che siano solo gli agricoltori (già fortemente provati dalla xylella) a sopportare e sostenere.