Michele Salentino (Br). XIX edizione del Festival del Fico Mandorlato
CIBO, CULTURA E IDENTITA’, TORNA LA FESTA DEL FICO SECCO MANDORLATO IN CALENDARIO SHOWCOOKING, DEGUSTAZIONI, TALK SHOW E MOMENTI DI SPETTACOLO
Cibo come sinonimo di cultura, elemento identitario di un territorio. Dopo la pausa obbligata del 2020 causa l’emergenza sanitaria da Covid-19, si rinnova l’appuntamento con il “Festival del Fico Mandorlato”, la kermesse, arrivata alla sua 19esima edizione, che celebra la cultura del cibo e delle tradizioni popolari legate all’enogastronomia sammichelana, partendo dal racconto della sua filiera più rappresentativa: il fico secco mandorlato, presidio Slow Food. A ospitare la manifestazione è San Michele Salentino (Brindisi), sabato 28 e domenica 29 agosto.
L’evento a firma dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Allegrini e dell’assessorato allo Spettacolo coordinato da Angela Martucci è realizzato in collaborazione con New Music Production e Puglia Hortus.
Ormai tappa golosa per i foodies nazionali e internazionali, grazie alla presenza di un alto numero di macellerie con fornello e di ristoranti recensiti e consigliati, San Michele Salentino per due giorni diventerà il villaggio del fico: alle cucine allestite in piazza Marconi Angela Santoro, Antonietta Lodeto e Teresa Caliandro, donne di San Michele, “ambasciatrici” della storia della gastronomia territoriale, prepareranno il tradizionale fico secco, raccontandone aneddoti e curiosità. Accanto a loro l’esperienza dei cuochi che porteranno l’innovazione e la rivoluzione: piatti leggeri e fantasiosi utilizzando il fico mandorlato o quello fresco, dall’antipasto al dolce.
Le degustazioni dei piatti saranno accompagnate per tutta la durata del festival da vini abbinamento dell’azienda Villa Agreste, scelti dalla sommelier Ilaria Oliva, della Fondazione Italiana Sommelier e Donna del Vino di Puglia.
Fico è, anche, sostenibilità e biodiversità. Per questo il programma sarà arricchito dalla condivisione di conoscenze dell’agronomo Felice Suma, certificatore bio, che da qualche anno ha iniziato a recuperare antiche risorse vegetali autoctone. Partendo dalle conoscenze di famiglia, a cui si sono aggiunte presto quelle professionali, ha pian piano costituito una rete di anziani contadini ognuno dei quali custodisce un patrimonio prezioso. Suma presenterà le varie qualità di mandorle e fichi presenti nel territorio.
Fico è turismo: l’occasione per raccontare una storia, per indagare un territorio, rendendo possibile assaporare lo spirito di un luogo anche nel piatto in cui si mangia. A parlare di questo connubio vincente Pierangelo Argentieri, presidente di FederAlberghi Brindisi e di Puglia Hortus, l’associazione che si occupa della tutela e della valorizzazione del territorio.
A condurre alla scoperta delle ricette più golose e delle storie più curiose, lo showman Franco Cosa, un personaggio poliedrico in grado di coinvolgere qualsiasi tipo di pubblico,
in modo speciale e mai banale, unendo una bella voce a una spiccata capacità d’intrattenimento, che ha fatto conoscere a livello nazionale ed europeo.
Lungo il perimetro di piazza Marconi andrà invece in scena il cibo locale: vino, olio, prodotti da forno, miele, e ancora la mostra pomologica per saziare la fame di festa e di cose buone del popolo goloso. E non può mancare la musica popolare ad allietare questi momenti con due gruppi de “La Notte della Taranta” che si alterneranno nelle due serate: saliranno sul palco sabato 28 agosto, a partire dalle 21:30, i Mustisci, gruppo di pizzica salentina che presenta un repertorio misto e variato: pizziche, tammurriate tradizionali e brani inediti arrangiati nello stile musicale dei Mustisci. Domenica 29, invece, sarà la volta di Mute Terre, un collettivo che crea un ponte sonoro tra Mediterraneo, Balcani e Sud Italia partendo dalla tradizione salentina, per tutti gli amanti della pizzica. Per tutta la durata del festival sarà, infine, possibile ascoltare le note della fisarmonica itinerante a cura di giovani musicisti di San Michele: Angelo Epifani detto “Coshc”, Angelo Ligorio detto “Ciccunedd”, Sandro Franco detto “Scarpin”, Donato Lodeto detto “Ballocchio”, Pino Nacci detto “Zambagnul”, Antonio Palazzo e Franco Terrume.
“Il Festival del Fico Mandorlato trova la sua sintesi perfetta nei concetti di tradizione ed esperienza – spiega l’assessore allo Spettacolo, Angela Martucci – perché nel nostro territorio il cibo è veramente sinonimo di cultura, è un elemento identitario. San Michele Salentino crede nelle potenzialità del food come strumento di marketing territoriale e questa manifestazione testimonia che il dialogo tra pubblico e privato non solo è possibile ma produce valore aggiunto per tutta la Comunità.”