Anche ieri mattina, Judy è uscita per prima nel reparto esterno: ha mangiato qualcosa e si è sdraiata all’ombra, finché non l’ha raggiunta Davidino, lo scimpanzé dominante.
Si è alzata per salutarlo e con lui ha percorso un breve tratto, prima di stendersi per l’ultima volta sotto il suo albero. Alle 9:32 ha chiuso gli occhi e si è addormentata per sempre la scimpanzé più anziana d’Europa, classe 1972, che al Parco Natura Viva di Bussolengo ha fondato una colonia storica, oggi orfana del suo undicesimo componente. Un primato che Judy condivideva con Samy, la sua “amica” di una vita, con la quale nei giorni di pioggia si avviava placidamente al riparo tenendo l’una il braccio intorno all’altra. Mamma otto volte e nonna una, il ruolo sociale che Judy ha esercitato è testimoniato dalla reazione immediata dei compagni di vita alla sua morte, sotto gli occhi del pubblico e delle telecamere di sorveglianza: Tommy le si avvicina, prova a svegliarla energicamente e la strattona, senza però sortire alcuna reazione. Pensando ad un’aggressione, gli altri intervengono per allontanarlo ma Tommy la prende per una gamba e la conduce al riparo in una grotta del loro reparto. L’ultima richiesta di aiuto, il gruppo la lancia all’etologa nel frattempo giunta sul sentiero pubblico, verso la quale trascina Judy esanime. A quel punto, il keeper Marco predispone un rientro in emergenza di tutti gli individui nei saloni interni, dove è Tommy stesso, ancora una volta, a tirare Judy senza lasciarla indietro. Il veterinario constata il decesso e così, si conclude la storia di una scimpanzé che lo staff definisce “forte nell’unirsi alle altre femmine del gruppo per dare loro il giusto supporto quando necessario, ma al contempo capace di leggere le situazioni nelle quali non era necessario farsi coinvolgere”. La sua veneranda età le aveva progressivamente messo a dura prova la vista e “il suo modo di guardarci dopo aver riconosciuto la voce – spiega Caterina Spiezio, responsabile del settore ricerca e conservazione del Parco Natura Viva – strizzando un po’ gli occhi per riconoscerci meglio, rendeva il suo comportamento ancora più dolce”.
Judy apparteneva ad una specie “minacciata” di estinzione in Africa equatoriale secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e ad una tra le sottospecie meno rappresentate nei parchi zoologici d’Europa. Il suo contributo è stato prezioso in vita e lo sarà anche dopo la sua morte: il suo patrimonio genetico verrà perpetuato da Valentina, sua figlia e da Giuditta, sua nipote, in una storia che continuerà ad essere raccontata alle più giovani generazioni.