BRINDISI.Presentato venerdì scorso il libro di Antonello D’ Ajello “Ventuno gradini”
Presentato venerdì scorso, presso la sede del “Centro Servizi Culturali Accademia degli Erranti”, il libro di Antonello D’ Ajello “Ventuno gradini”, racconti, emozioni di una persona per bene, un percorso di vita.
Un libro è raccontare , spesso, le proprie emozioni, la propria storia, la propria famiglia, le diverse esperienze ( nel bene e nel male) affrontate, l’ amore per la vita, il percorso che, spesso, viene “ tracciato” dagli altri e non dalla nostra volontà .
Libro, racconti, belle risorse umane, un parallelo che , ad esempio, riguarda Antonello D’ Ajello, autore e protagonista del libro “Ventuno gradini”, presentato venerdì scorso a Brindisi presso la sede del “Centro Servizi Culturali Accademia degli Erranti”, sempre più una bella e importante realtà nel “ panorama” culturale e sociale della città e del territorio .
Uno scenario suggestivo e coinvolgente ( il terrazzo dell’ Accademia degli Erranti, in Via Tarantini, nel centro storico brindisino), un’ associazione sempre più portatrice di iniziative e progettualità ( Brindisi e le Antiche Strade), una serie di incontri, iniziative con autori e personalità del territorio brindisino. Una bella e significativa serata, moderata dalla giornalista Anna Consales, gli interventi ( anche commossi) e considerazioni puntuali di Rosy Barretta ( Presidentessa di Brindisi e le Antiche Strade ), un pubblico che non ha fatto mancare la partecipazione ed attenzione verso un’ opera che non può non essere letta e seguita, evidenziando in sostanza problematiche, emozioni che riguardano ognuno di noi, la vita quotidiana.
Ma soprattutto lui, Antonello D’ Ajello, che, già sentendolo parlare e raccontare commuove, già perché il libro racconta se stesso, il suo percorso di vita, i messaggi che, anche con umiltà e saggezza, vengono trasmessi alla comunità. Antonello è nato a Gallipoli nel 1963, ha affrontato mille difficoltà nella sua vita ( sotto il profilo esistenziale e lavorativo), sino a scoprire praticamente una vena e risorsa letteraria che lo porta a raccontare appunto se stesso e la sua famiglia .
Lui racconta e conferma l’ inizio dell’ avventura letteraria con la grave malattia e disabilità del figlio Matteo , ma con tanta forza, consapevolezza, quella dignità con cui, nel libro, racconta anche e soprattutto i momenti difficili , personali e della sua famiglia . “ Come le rose a maggio” è praticamente il suo romanzo d’esordio, mentre a luglio 2020 pubblica “Ventuno gradini “.
Quello che colpisce, nei racconti e nelle parole di Antonello D’ Ajello, è la grande capacità ( rimarcata, anche e soprattutto, dal pubblico presente e chi ha dialogato con lui) di coinvolgere, commuovere, entrare dentro gli affanni, le ansie e le speranze di ognuno di noi, comuni all’ autore di un libro che è tutto da leggere, interpretare, far conoscere . “La vita di ognuno di noi, se ci pensate bene, non può essere modificata come noi vorremmo, sarebbe troppo bello, riduttivo e scontato. E non dipende spesso solo dalle nostre forze e volontà, ma noi dobbiamo esserci , sino all’ ultimo, protagonisti, in ogni caso, di importanti storie e percorsi che possono anche essere arricchimento, messaggi per gli altri “ – sono parole che sicuramente rimarranno dentro, in chi leggerà un’ opera significativa e ha partecipato ad una serata indimenticabile .
La storia e vicenda familiare di Antonello ( nel bene e nel male, tra rinunce, gravi problemi economici , malattie, la tardiva ma non troppo tardiva scoperta del padre naturale Alberto), in fondo è vita, è accettazione, è consapevolezza, lotta, conoscenza degli altri e di sé stessi. “ In Ventuno gradini si sale sulla rampa delle emozioni, quelle che ti fanno traballare le gambe. Perché quando respiri bellezza, sentimenti autentici, pensi di non farcela, ti senti mancare la terra sotto i piedi. Non tutti gli scalini portano dove vuoi, spesso devi fare proprio quelli che non vorresti e tutto appare così lontano , grande, immenso, faticoso. Ma quei gradini, poi, portano alla solidità delle tue certezze, ogni passo un dubbio e un’ esitazione in meno”.
Questo è solo “in sintesi” il contenuto di un libro che va letto tutto, mettendoci grande partecipazione, condivisione, quella commozione che ci fa anche stare bene.
Grazie Antonello D’ Ajello, per gli “ invidiabili” valori umani e morali che trasmetti .