IL PUNTO DI VISTA “ Il mancato finanziamento nel Bando Sport e Periferie è un’offesa ad un patrimonio della città e del territorio come la pista di atletica leggera di Contrada Masseriola “.
Lo sport è salute, è “ fare comunità”, è condivisione e sinergia, tutti elementi che vanno tuttavia salvaguardati con fatti, progettualità non ostacolate ( come purtroppo, spesso avviene) da eventi “ esterni” o da una burocrazia sempre più dannosa, insistente, fallace ( contesto in cui, dobbiamo dirlo, fa la propria parte negativamente una certa politica), idee che devono anche essere “ innovative e coraggiose”.
Lo sport, naturalmente, non è solo competizione, agonismo, ma anche strutture, impianti, che devono essere valorizzati, salvaguardati, questo un problema ad esempio ( entriamo già nello specifico…) che riguarda da diverso tempo la città , il territorio brindisino.
Grandi e significativi passi in avanti, per quanto riguarda Brindisi, sono stati compiuti, grazie all’ impegno e ai progetti messi in campo dall’ Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Riccardo Rossi, ma c’è ancora tanto, tanto da fare e lavorare, laddove continuano a sussistere situazioni degradanti, non più accettabili, ancora in attesa di soluzioni definitive . E Il problema ( ma vogliamo anche chiamarlo paradosso ? ) è in questi casi, che le soluzioni dipendono , anche e soprattutto, dalle decisioni altrui, particolarmente nello sport e strutture, settore che ha bisogno di una programmazione a largo raggio e costante, di una grande sinergia tra tutte le parti ( istituzioni, enti, federazioni) in causa .
Emblematico, negativamente, il caso della pista di atletica leggera di Contrada Masseriola( intitolata alla memoria del prof. Lucio Montanile), un vero e proprio patrimonio della città di Brindisi e il territorio che in tutti questi anni ( a partire dagli anni 80, ma anche prima) ha visto gareggiare ed allenarsi in competizioni nazionali e internazionali fuoriclasse come Pietro Mennea, crescere sempre più tecnici e società gloriose come ad esempio la Folgore ( che hanno valorizzato giovani, atleti inseriti nel circuito nazionale come Daniele Corsa ).
Ma un patrimonio ( e lo ribadiamo, assolutamente senza polemica, ma soprattutto con una certa preoccupazione ancora esistente, alla luce degli ultimi eventi di cui parleremo) in tutti questi anni abbandonato a se stesso, sotto il profilo della manutenzione, insomma di tutti quegli aspetti e parti strutturali legate , anche e soprattutto, alla sicurezza e serenità degli atleti, le società, le famiglie, gli utenti .
Una situazione di degrado non più accettabile, di cui la politica , le istituzioni ( ma non solo…) devono fare ammenda, ereditata dall ‘ Amministrazione Comunale “ targata” Centro Sinistra guidata da Riccardo Rossi , che, inutile girarci intorno, si è davvero presa in carico una “ patata bollente” . Mancanza dei requisiti minimi di igiene e sicurezza, crepe e buche in diversi settori della pista, degrado e mancanza di manutenzione negli spogliatoi fatiscenti , solo per segnalare alcune delle gravi problematiche più volte segnalate dalla stessa Fidal Brindisi ( e attraverso diversi articoli da parte del sottoscritto e la redazione) alle istituzioni e la Regione Puglia .
Istanze recepite in questi anni, ad esempio, dall’ Assessore comunale allo SPORT Oreste Pinto, che più volte si è incontrato con i rappresentanti della Fidal Brindisi e i responsabili dell’ impianto, attivandosi poi ( insieme al Sindaco Riccardo Rossi ) nel presentare un progetto dell’ Amministrazione ( con apposita richiesta di finanziamento) nell’ ambito del Bando governativo “ Sport e Periferie “.
Dunque, una soluzione tanto attesa, non più procrastinabile, vanificata ( almeno per il momento) dall’ “ amara sorpresa” annunciata dalla stessa amministrazione brindisina attraverso una nota stampa . “ Progetto escluso dalla graduatoria delle istanze finanziate perché ritenuto privo di una parte della documentazione necessaria “:
Ma come ? Potrebbe dire qualcuno… “ oltre il danno alla beffa”….. ci mancava anche questa in una vicenda atavica, diventata a questo punto anche paradossale, non più accettabile dalla comunità ( sportiva e non ) brindisina, che sperava, spera in una svolta per una struttura che non può essere abbandonata al proprio destino .
Tuttavia, precisa l’ Amministrazione Comunale brindisina : “ al seguito di una verifica espletata dall’ ufficio competente, la documentazione presentata risulta invece completa di tutto ciò che era previsto nel bando . Per questa ragione, nella giornata odierna, sarà presentato ricorso e richiesta di accesso agli atti al fine di ottenere una revisione della graduatoria “.
E’ evidente, innanzitutto, la delusione, lo scoramento di chi , quotidianamente, opera e lavora, con tanta passione, nella struttura. Inevitabilmente, qualcuno dovrà dare delle spiegazioni, e chissà perché….. lo sguardo, l’ attenzione è rivolta, anche e soprattutto, a quella pseudo – burocrazia che ( non è la prima volta, anche per quanto riguarda il territorio brindisino) danneggia ogni progettualità, iniziativa utile alle comunità. Ma, è evidente, anche la politica deve dare risposte e vigilare.
Tutto ciò lo esige, in primo luogo, un patrimonio sportivo, di socializzazione e condivisione, che non vuole, non può più essere offeso , insieme alla propria storia .