“Le dichiarazioni che molti esponenti politici stanno facendo riguardo all’inserimento di Brindisi nella rete TEN-T mi impongono di fare chiarezza sulla situazione reale: situazione che sto seguendo attivamente da più di un anno”. Interviene così l’Europarlamentare del M5S Mario Furore, titolare in commissione Trasporti al Parlamento Europeo, che aggiunge: 

“La Commissione europea prevede di pubblicare entro la fine dell’anno la proposta di revisione della rete TEN-T che comprende due livelli, ovvero il Core e il Comprehensive network. Il Comprehensive Network è una rete globale da realizzarsi entro il 2050 per garantire la piena copertura del territorio dell’UE, mentre il Core Network è costituito da una rete centrale a livello europeo da realizzarsi entro il 2030 che comprende le parti di rete globale per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti tramite corridoi. 

È nel quadro di questa revisione che si situa la volontà dell’Italia di far inserire il prolungamento del corridoio Baltico-Adriatico, che al momento si arresta ad Ancona, lungo la dorsale adriatica per congiungersi in Puglia al corridoio Scandinavo-Mediterraneo. Questo prolungamento sarebbe fondamentale per la Puglia, tuttavia resterebbe escluso il nodo di Brindisi, che a oggi fa già parte del network Comprehensive, ma non del Core che consentirebbe quindi di accedere a finanziamenti più corposi e di conseguenza potersi sviluppare di più. Questa esclusione sarebbe non solo critica per la città, ma anche per l’intera Regione che perderebbe i vantaggi di poter sfruttare appieno gli strumenti messi a disposizione da parte dell’Unione per incentivare un polo logistico già ampiamente sviluppato e che sta vivendo una profonda fase di trasformazione dovuta alle nuove politiche energetiche.

Durante un incontro che ho recentemente avuto con il gabinetto della commissaria Vălean, tuttavia, è emersa la chiusura da parte della Commissione a inserire nuove tratte nel network Core, e mi è stato spiegato che l’inserimento di Brindisi nel Core è ostacolato dalla presenza di Bari che già fa parte del Core network e che offre un porto nello stesso tratto sul mare. Inoltre Brindisi non raggiungerebbe secondo la Commissione il parametro dell’1% del traffico merci europeo necessario per poter accedere al Core network, parametro che peraltro, come ho sottolineato alla Commissione, ho ritenuto ingiusto.”

 

Conclude Furore:

“Tuttavia è evidente per chiunque conosca la situazione dell’area, che tagliare fuori dal Core network il polo di Brindisi costituisce un grande errore logistico e sistemico: Brindisi potrebbe essere sia parte del prolungamento del corridoio Baltico-Adriatico, sia entrare come prolungamento logico del corridoio Scandinavo-Mediterraneo che collega Napoli a Bari e Taranto. Ma chi in questi giorni paventa decisioni che sembrano facilmente realizzabili, sta ingannando i cittadini di Brindisi ed è per questo che ho inteso chiarire la situazione. Chiaramente ciò che emerge sul porto, non riguarda invece il progetto dell’alta velocità che collegherà Bologna a Lecce e che non subirà conseguenze anche se non si entrerà a far parte del Core network”.